Manutenibilita
manutenibilità s. f. – Nella tecnica, caratteristica di un progetto, un prodotto o una istallazione, espressa come una misura della capacità di rimanere funzionante o essere riportato rapidamente in condizioni operative, a fronte di guasti o di manutenzione, impiegando le procedure e le risorse prescritte. Quando un sistema è progettato senza tenere conto delle necessarie operazioni di manutenzione che dovrà subire, i tempi e i costi a esse relativi si accrescono notevolmente. Le attività di manutenzione, infatti, spesso incidono per oltre il 60-70% del costo del ciclo di vita di un prodotto: dove possibile, sin dalle prime fasi dell’attività di progettazione è di basilare importanza, al fine di ridurre tale incidenza, l’impiego di metodologie di analisi delle caratteristiche di smontabilità, accessibilità e manipolabilità; inoltre, ciò costituisce un vantaggio competitivo sempre più rilevante a causa dell’aumento del costo/ora di manodopera specializzata. Nel caso di sistemi complessi come, per es., quelli aeronautici, navali, ferroviari o automobilistici, per i quali sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili in fase di esercizio, le analisi di m. sono fondamentali, anche se particolarmente onerose a causa dell’elevato numero di componenti.
Manutenibilità, realtà virtuale e addestramento alla manutenzione. – Condurre verifiche di m. in realtà virtuale consente di portare nel progetto, o negli interventi migliorativi, la capacità di curarne i successivi sviluppi. Per portare l’uomo nel progetto, si può scegliere tra l’impiego di un manichino virtuale e l’interazione manuale diretta in realtà virtuale. L’impiego di modelli umani digitali permette di simulare i diversi ambienti di lavoro, le macchine e i sistemi da manutenere e di riprodurre, virtualmente, tutte le attività di manutenzione (per es., operazioni di accesso, manipolazione, smontaggio, riparazione e montaggio) prendendo in considerazione le caratteristiche antropometriche e fisiologiche degli operatori e consentendo, così, di stabilire se i movimenti previsti per lo svolgimento dell’attività siano realmente eseguibili. L’impiego dei modelli umani digitali consente, inoltre, di valutare la visibilità dei componenti, la loro raggiungibilità nonché le modalità per afferrarli durante le fasi di assemblaggio e disassemblaggio. I software permettono anche di calcolare i tempi e gli sforzi necessari per l’esecuzione dell’operazione, di prevedere la capacità dei lavoratori di sopportarne le conseguenti sollecitazioni (sulla base delle loro caratteristiche antropometriche soggettive), di eseguire analisi ergonomiche delle posture assunte durante l’attività manutentiva, fino a evidenziare possibili rischi di danneggiamento alla colonna vertebrale durante un’azione di sollevamento. Valore aggiuntivo all’analisi così svolta deriva dalla possibilità, intrinseca nella simulazione virtuale dell’attività manutentiva, di essere standardizzata usando appropriati modelli umani, rendendo più generali e oggettivi i risultati conseguiti. Viceversa, l’interazione manuale diretta in realtà virtuale si propone di mettere in grado l’utente-progettista d’interagire in prima persona con le parti del manufatto che sta progettando, al fine di condurre interattivamente, attraverso il movimento delle mani e, di conseguenza, delle braccia, le verifiche sopra descritte relative agli aspetti di manutenibilità. Dispositivi tipici dell’interazione in realtà virtuale, come i guanti digitali (con sensori dei movimenti delle dita) e il tracker di posizione e orientamento delle mani, rilevano posizione e movimenti delle mani dell’operatore e determinano la posizione e l’azione di un corrispondente modello 3D che può essere fatto muovere nell’ambiente virtuale e interagire con i modelli 3D delle parti del manufatto ospitati al suo interno. Verifiche di accessibilità, smontabilità e manipolabilità possono così consentire al progettista di diventare il protagonista delle azioni di analisi, che non vengono, come nel caso del manichino virtuale, mediate da un soggetto cui è comandato di raggiungere una posizione o di afferrare un oggetto, ma eseguite direttamente. Dal momento, quindi, che l’utente ha la possibilità di interagire con la scena virtuale in maniera completamente immersiva, sentendosi in contatto con gli oggetti, afferrandoli e muovendoli così come avviene nel mondo reale, la fattibilità delle operazioni da analizzare può essere verificata con molta semplicità e le necessarie modifiche di progetto possono essere effettuate in modo assai precoce, abbattendo significativamente i costi di riprogettazione. Per la formazione del personale addetto alla manutenzione (meccanici, tecnici), l’impiego di un simulatore deve essere inserito a valle della primissima fase dell’addestramento, basata su strumenti CBT (Computer-based training) e sulla manualistica di manutenzione, e a monte dell’addestramento sul campo con affiancamento del personale di manutenzione esperto. Questa sistemazione permette di far seguire all’addestramento passivo fornito dalla manualistica e/o dai sistemi CBT un addestramento in cui il manutentore può già operare in prima persona attraverso un’interazione manuale diretta con oggetti e parti del dispositivo che, seppur virtuali, ne evochino, dai punti di vista visivo e comportamentale, le controparti reali.
Informatica. – Nell'ambito della definizione della qualità del software, l'insieme di attributi che riguardano lo sforzo necessario per apportare specifiche modifiche al prodotto software. Per modifiche si intendono correzioni, miglioramenti o adattamenti del software ai cambiamenti nelle specifiche. Nel modello della qualità del software adottato come base della norma ISO/IEC 9126, la m. è definita come una delle caratteristiche di qualità, e le sue sottocaratteristiche, attraverso le quali si declinano gli attributi delle funzioni in oggetto, sono l'analizzabilità, la modificabilità, la stabilità, la testabilità. Nello sviluppo dei requisiti di un prodotto software, la m. è definita in funzione del periodo di vita atteso del prodotto e dalla previsione sulla frequenza e sulla quantità delle modifiche funzionali nello stesso periodo.