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MAOMETTO V, sultano del Marocco

di Francesco Gabrieli - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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MAOMETTO V (arabo Muhammad ibn Yūsuf), sultano del Marocco

Francesco Gabrieli

Nato a Rabat nel 1909. Salì al trono nel 1927, e mostrò presto delle tendenze modernizzanti e progressiste, che conversero con il sorgente moto per l'affrancamento politico del Marocco. Dopo la seconda guerra mondiale, egli venne perciò in contrasto con le autorità francesi del Protettorato, che gli imposero nel 1951 la sconfessione dell'Istiqlāl, e aizzarono contro di lui il pascià di Marrakech al-Glawi, fattosi portavoce della dissidenza berbera. Nel 1953, si giunse alla deposizione del sultano, sostituito sul trono dal suo parente Ben ‛Arafa, ligio alla Francia, mentre M. V era relegato nel Madagascar e poi in Francia. L'evolvere della situazione marocchina, con l'inarrestabile diffondersi del moto d'indipendenza, consigliò poi due anni dopo (ottobre 1955) il richiamo del sultano, che rientrò trionfalmente nel suo paese e risalì al trono. Pochi mesi dopo (marzo 1956), il Protettorato francese aveva fine. Da allora il sultano continuò ad essere figura di primo piano nella laboriosa creazione all'interno di una struttura statale moderna, nelle ulteriori rivendicazioni territoriali del Marocco (Mauritania), e nello sforzo di completare l'indipendenza araba nell'Africa del Nord, assecondando la ribellione algerina. Il 26 febbraio 1961, M. V si spense improvvisamente a Rabat, lasciando al figlio Hasan II una difficile eredità politica.

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