MAPALIA
. Più raramente magalia e mappalia; nome con cui parecchi scrittori latini designano le capanne trasportabili, fatte per lo più di materie vegetali, che servivano di abitazione ai nomadi dell'Africa settentrionale; qualcuno lo applica anche alle capanne dei sedentarî. È una voce indigena latinizzata in un neutro plurale; probabilmente deriva da una radice bal dell'antico libico, che si può supporre tenendo presente quella che nel berbero odierno appare nelle forme fal, fel, ecc., e con cui si riconnettono efel, essere coperto d'un tetto; afella, alto; taflût, porta; tfillî, casa, ecc.
Bibl.: Oric Bates, The eastern Libyans, Londra 1914, pp. 168-171; St. Gsell, Histoire ancienne de l'Afrique du Nord, Parigi 1920-28, I, pp. 313, 330, 334; V, pp. 219-223.