Umanista abruzzese, donde l'appellativo "dei Marsi" (n. 1472 - m. Napoli 1555). Ne ignoriamo il vero cognome. Ebbe fama, oltre che come poeta latino e volgare, come maestro nell'arte "delle invenzioni e imprese". Due sue tragicommedie, la Cecaria e la Mirzia (circa 1535-40), sono importanti per la storia del dramma pastorale.