MAJORAGIO, Marcantonio
Si chiamava Antonmaria Conti, ma prese nome dalla piccola terra del Milanese ove era nato nel 1514. Datosi agli studî umanistici che contemperò con quelli giuridici, alla scuola prima del Cardano, poi di Vincenzo Maggi e di Andrea Alciati, ebbe nel 1540 la cattedra d'eloquenza a Milano dove rimase, tranne un breve ritiro a Ferrara, fino alla morte, nel 1555, promovendo gli studî e l'Accademia dei Trasformati.
Filosofo, umanista, giurista, nei caratteri della sua cultura e delle sue aspre polemiche si riflette la crisi del ciceronismo. In principio, parzialissimo di Cicerone, gli si dedicò tutto con compilazioni e commenti, ma poi reagì con l'Antiparadoxon libri VI (Lione 1546). Gli rispose il Nizzoli, spirito più penetrante, entusiasta anche lui di Cicerone, propugnando una più giusta valutazione storica di questo e una più sagace distinzione fra il pensatore e il prosatore. Ma la risposta provocò nuova replica Reprehensionum Libri duo contra Marium Nizolium; e la polemica si protrasse clamorosa e violenta. Dopo la sua morte molti suoi lavori di erudizione e di filologia furono dati alle stampe.