ARLAND, Marcel
Scrittore francese, nato a Varennes (Haute-Marne) il 5 luglio 1899. Conseguita la "licence" alla Sorbona, dove fu discepolo di G. Lanson, di F. Strowski e di D. Mornet, divenne insegnante di lettere. Con R. Crevel e R. Vitrac, fondò la rivista Aventure, dalla quale poi si allontanava deplorandone l'acceso dadaismo. Più tardi fondò Dés e fu poi tra i redattori della Nouvelle Revue Française. È autore di numerosi romanzi, racconti e novelle.
Il primo romanzo, Terres étrangères, apparve nel 1923. Dopo vennero Étienne (1924), Monique (1926), Maternité (1926), Où le coeur se partage (1927), la raccolta di novelle Les ames en peine (1927), L'ordre (1929; premio Goncourt 1930), Une époque (1930), Antarès (1932), Les vivants (1934), Vigie (1935), Les plus beaux de nos jours (1937), Terre natale (1938), Zélie dans le désert (1944), Carnets de Gilbert (1944), Cinq contes (1945), Il faut de tout pour faire un monde (1949), La consolation d'un voyageur (1952), L'eau et le feu (1956). La sua narrativa si ispira ad una equilibrata malinconia. Altrettanto considerevole è la sua produzione saggistica e critica. L'arte vi appare concepita come l'esperienza interiore che istituisce nella pienezza del suo senso religioso il nesso vivente tra morale e estetica. Ha pubblicato: La route obscure (1924), Étapes (1927), Essais critiques (1931),Le promeneur (1944), Les échanges (1946), Avec Pascal (1946), Marivaux (1950). Né sono estranee ai suoi interessi le arti figurative (Chronique de la peinture moderne, 1949). Molto note le antologie: Anthologie de la poésie française (1941) e La prose française, I (1951). Nel 1952 l'Académie Française gli conferì il gran premio di letteratura.
Bibl.: R. Derche, Marcel Arland, in Europe, IX (1927); R. Guérin, Un romancier dit son mot, Parigi 1928; E. Simon, Intérieur de Marcel Arland, in Paru, XLVI (1948).