DÉAT, Marcel
Uomo politico francese, nato a Guérigny (Nièvre) il 7 marzo 1894. Deputato socialista dal 1926 al 1928 (Marna) e per la legislatura 1932-36 (Parigi), si fece nel 1933 assertore in seno alla SFIO della necessità di un rinnovo del socialismo su base revisionista e nazionalista; espulso dal partito, costituì il gruppo neosocialista che si fuse poi con altre correnti nell'Unione socialista e repubblicana. Forte così delle simpatie dei moderati, ottenne nel gabinetto Sarraut (23 gennaio-4 aprile 1936) il Ministero dell'aria. Concretizzandosi la minaccia di guerra, Déat assunse un atteggiamento sempre più antibellicista, sia con campagne di stampa sia alla Camera, ove il 9 aprile 1939 riuscì a ritornare con un'elezione parziale (Angoulême): venne assai discusso il suo manifesto Mourir pour Dantzig? del 4 maggio 1939. Dopo l'armistizio, il suo torbido rivoluzionarismo totalitario gli fece trovare assai fiacca la "Rivoluzione nazionale" di Pétain e Maurras e, al centro degli ultracollaborazionisti di Parigi, condusse sull'Oeuvre un'aspra campagna contro la "reazione" di Vichy, opponendo alle formazioni politiche di questo un razzista Rassemblement National Populaire. Ministro del Lavoro di Vichy dal marzo 1944, si rifugiò, qualche mese dopo, in Germania ove si son perse le sue tracce. È stato condannato a morte in contumacia il 29 giugno 1945.
Bibl.: R. Aron, De l'armistice à l'insurrection nationale, Parigi 1945; F. Goquel, La politique des partis sous la IIIe République, ivi 1946; A. Garosci, Storia della Francia moderna, Torino 1947.