SCHWOB, Marcel
Scrittore, nato a Chaville (Seine-et-Oise) nel 1867, morto a Parigi nel 1905. Il padre, condiscepolo di Flaubert e amico di Gautier e di Bainville, era un giornalista importante; la madre apparteneva a un antico casato, i Cahun o Cahym della Champagne: ebrei entrambi. In fanciullezza, lo Sch. impara e parla l'inglese e il tedesco; adolescente, si dà tutto agli studî filologici e archivistici. A ventitré anni presenta all'Institut un'erudita memoria su Franåois Villon et les Compagnons de la Coquille. Nel tempo stesso egli ha sviluppato i suoi doni più propriamente letterarî, sotto l'influenza di Poe e di Stevenson; scrive racconti e saggi di rara finezza psicologica, in uno stile lavoratissimo. Un misterioso amore per una povera sartina malata a morte gli ispira Le livre de Monelle; un secondo amore, ardentissimo, per un'attrice della Comédie lo sorprende già infermo, fisicamente distrutto. L'opera sua, tutta prosastica, è un documento prezioso dell'estrema raffinatezza estetica e letteraria del periodo simbolistico; ma non mancano in essa pagine vibranti di vita e ricche di commozione umana.
Ediz.: Cøur double, Parigi 1891; Le Roi au Masque d'or, ivi 1893; La Lampe de Psyché, ivi 1902 (comprende Mimes, 1893, Le livre de Monelle, 1894, La Croisade des Enfants, 1896); Vies Imaginaires, ivi 1896; Spicilège, ivi 1896 e 1920 (nuova ed.); Møurs des Diurnales, ivi 1903 (sotto lo pseudonimo Loyson-Bridet); Øuvres complètes, ivi 1927.
Bibl.: P. Champion, M. Sch. et son temps, Parigi 1927; id., M. Sch., øuvres complètes, vie et bibl., ivi 1927.