POBBE, Marcella Ottorina
– Nacque a Colzè, frazione di Montegalda nel Vicentino, il 13 luglio 1921, da Giovanni Vittorio, affittanziere, e da Elisa Guiotto, casalinga, ultima di otto tra fratelli e sorelle con Michiele Umberto, Teresa Egidia, Beatrice, Teresa, Egidio, Agnese, Maria Amalia. Nel 1927 la famiglia si trasferì a Grisignano di Zocco. Studiò canto con Elena Fava Ceriati, per poi diplomarsi al Conservatorio di Pesaro con Rinalda Pavoni e perfezionarsi con Giorgio Favaretto.
Debuttò al teatro Nuovo di Spoleto, il 15 agosto 1949, come Margherita nel Faust di Charles Gounod, mettendosi subito in risalto e ottenendo una scrittura al San Carlo di Napoli, nel marzo 1950, come Lucia in una rara esecuzione moderna dei Promessi sposi di Errico Petrella. La carriera vera e propria cominciò nel 1953 con La bohème, Mimì al San Carlo, dove tornò spesso, debuttandovi nel Principe Igor’ di Aleksandr Borodin come Jaroslavna, in La guerra di Renzo Rossellini come Maria (1956); Otello, Desdemona (1957); I pescatori di perle di Georges Bizet, Leila (1959); Idomeneo di Mozart, Elettra (1962); I due Foscari, Lucrezia (1968); La cena delle beffe di Umberto Giordano, Ginevra (1973). Nel 1954 comparve per la prima volta all’Opera di Roma nel ruolo eponimo dell’Ifigenia in Aulide di Christoph Gluck; vi debuttò nel Simon Boccanegra come Maria (1957); in Il cavaliere della rosa fu Marescialla (1963) e in I maestri cantori di Norimberga, Eva (1964); si esibì alle Terme di Caracalla, Matilde nel Guglielmo Tell (1957), che riprese nel 1961, Tosca nell’opera di Giacomo Puccini (1967), e nell'Aida (1972, 1973 e 1974).
Fece la sua prima apparizione alla Scala nel gennaio 1955 nel David di Darius Milhaud come Betsabea, e subito dopo nel Franco cacciatore di Carl Maria von Weber, Agathe; nel 1957 vi eseguì La risurrezione di Cristo di Lorenzo Perosi e Lohengrin con Mario Del Monaco, ripetuto in numerose occasioni, tra cui nel 1959 alla RAI di Milano, diretta da Lovro von Matačić, con Sándor Kónya nel ruolo eponimo, confermando di essere una delle ultime significative interpreti del teatro di Wagner, eseguito in italiano; nel 1961 alla Piccola Scala fu la protagonista della Maria Egiziaca di Ottorino Respighi. In Italia cantò regolarmente su ribalte di prestigio come il Comunale di Firenze (dove nel 1955 debuttò nella Fiera di Sorončincy di Modest Musorgskij come Parasja, e in Suor Angelica), l’Arena di Verona, il Comunale di Bologna, il Bellini di Catania, il Grande di Brescia, la Fenice di Venezia; al Morlacchi di Perugia debuttò in alcuni titoli rari, Il convitato di pietra di Aleksandr Dargomyžskij come Donna Anna (1955), La pulzella d’Orléans di Pëtr Il'ič Čajkovskij come Giovanna d’Arco (1956); al Teatro del Casinò di San Remo nel 1962 debuttò nell’Isabeau, contribuendo al recupero di questa partitura di Pietro Mascagni, forte anche di un physique du rôle che le consentì di interpretare con disinvoltura la famosa scena della cavalcata, vestita della sola calzamaglia; al Teatro dei Rinnovati di Siena si produsse nell’Orontea di Pietro Antonio Cesti come Silandra (1952), nella Falce di Alfredo Catalani come Zohra (1954), nel ruolo eponimo della Parisina d’Este di Gaetano Donizetti (1964).
All’estero fu presente al São Carlos di Lisbona debuttando nei Cavalieri di Ekebù di Riccardo Zandonai come Anna, in Gianni Schicchi fu Lauretta, in Carmen Micaëla (1955), in Chovanščina Emma (1957); nel 1956 fu al Théâtre des Champs-Élysées con La bohème; nel 1958 cantò La bohème e Faust al Metropolitan di New York, che ripeté a Boston, Cleveland, Atlanta, Memphis, Oklahoma City, Chicago, Toronto e Montréal. In quell’anno cantò Otello al Nazionale di Zagabria, debuttando anche nel Trovatore come Leonora, e sostenne Otello al Liceu di Barcellona, dove tornò nel 1959 con Simon Boccanegra e nel 1961 in Un ballo in maschera; nel 1960 fu a Strasburgo per la Messa da requiem di Verdi; nel 1962 fu alla Carnegie Hall di New York con Adriana Lecouvreur, alla Acamedy of Music di Filadelfia con Otello e al Covent Garden di Londra con Tosca; fu al Beaulieu di Losanna con Otello (1963), Falstaff (1964), Messa da requiem (1965), e alla Staatsoper di Vienna con Un ballo in maschera (1964, 1965 e 1967) e Le nozze di Figaro (1966). Nel 1966 al Civic Auditorium di Pasadena cantò Otello e La bohème; nel 1967 Tosca a Fiume; nel 1968 debuttò nell’Andrea Chénier, Maddalena, all’Opera House di Seattle; nel 1969 fu alla Deutsche Oper di Berlino, Tosca, e alla Staatsoper di Amburgo, Otello; nel 1970 allo His Majesty’s Theatre di Città del Capo, Otello. Prese parte a numerose registrazioni televisive di titoli operistici (Adriana Lecouvreur, 1955, Le nozze di Figaro e Un ballo in maschera, 1956, Suor Angelica, 1963, realizzate alla RAI di Milano; Francesca da Rimini, 1958, negli studi di Torino), che alimentarono una popolarità confermata anche dalla partecipazione alla versione in fotoromanzo dell’Andrea Chénier nella parte di Maddalena, accanto allo Chénier di Franco Corelli, pubblicato tra agosto e dicembre 1960 da Grand Hotel, rotocalco a larga tiratura. Si ritirò dalle scene con Aida a Caracalla nel 1975. Ma ricomparve in concerto nel 1979, confermando il proprio interesse per la lirica da camera e il Lied. Cantò nel 1997 all’Olimpico di Vicenza per l’inaugurazione della mostra dedicata ai suoi cinquant’anni con la lirica. Nel 1998 fu proclamata Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica, e il Comune di Milano la insignì dell’Ambrogino d’oro. Ha svolto attività di critico musicale e ha pubblicato due volumi, Dove sono i bei momenti (Milano 2000) e Incontri con i maestri (Vicenza 2000).
Morì a Milano tra il 14 e il 15 giugno 2003. Fu trovata morta in casa il 17 giugno 2003.
Schietta voce di soprano lirico, dall’emissione morbida e dallo smalto pregevole, Pobbe praticò un repertorio ampio ed eterogeneo che spaziava dal Seicento al Novecento storico, non senza segnalarsi in alcune parti del Verdi maturo (in particolare Desdemona nell’Otello, che cantò anche in occasioni importanti, come le recite in Palazzo ducale a Venezia nel 1960 con Mario Del Monaco, mettendo in mostra un pregevole legato e belle smorzature) e della Giovane Scuola, tra cui Tosca, di cui seppe dare un’interpretazione convincente, sfruttando con intelligenza gli aspetti della vocalità pucciniana più congeniali alla sua voce e stile di canto. Nel primo decennio dovette confrontarsi con colleghe del calibro di Renata Tebaldi e Antonietta Stella, e dal Sessanta con quel manipolo di voci belcantistiche, a cominciare da Montserrat Caballé, che imposero uno stile di canto rinnovato. Ignorata dai grandi marchi discografici internazionali, lasciò testimonianze della sua arte nelle registrazioni Cetra e nei live che ne documentano fedelmente l’attività artistica.
Fonti e Bibl.: G. Gualerzi, Le grandi voci, Roma 1964, pp. 653 s.; R. Celletti, Il teatro d’opera in disco: 1950-1987, Milano 1988, pp. 105, 122 s., 393; P. Gruber, The Metropolitan Opera guide to recorded opera, London - New York 1993, p. 63; K.J. Kutsch - L. Riemens, Großes Sängerlexikon, IV, Bern - München 1997, p. 2760; P. Padoan, Voci venete nel mondo. I cantanti lirici veneti nella storia dell’opera e del canto, Taglio di Po 2001, pp. 245-249; E. Romagnolo, Mario Del Monaco, Parma 2002, ad ind.; E. Giudici, L’opera in CD e video, Milano 2007, pp. 140, 261, 2082; R. Seghers, Franco Corelli, prince of tenors, New York 2008, ad indicem.