VENUSTI, Marcello
Pittore, nato, secondo A. Bertolotti, a Como, fra il 1512 e il 1513. Dal 1548, quando dipinse il ritratto di Paolo III Farnese, al 1579, data del suo secondo testamento, lavorò e visse in Roma. La sua prima educazione fu lombarda, come dimostra un quadro in Sant'Antonio dei Portoghesi a Roma, raffigurante l'Apparizione della Vergine a due santi, con reminiscenze di Andrea Sacchi e di Bernardino Campi. Anche in una cappella di S. Maria sopra Minerva, dove già si spiega l'influsso di Michelangelo sull'arte del V., persiste l'impronta lombarda nello svolgimento calligrafico dei contorni e nello sfumar delle ombre. Composizioni michelangiolesche, come l'Annunciazione e la Visitazione, si trovano accanto ad altre come la Disputa nel tempio, ove tipi raffaelleschi sono alleggeriti dalla molle atmosfera del leonardismo di Lombardia. Il michelangiolismo, ancora tradotto in linguaggio lombardo nelle figure trasparenti della Visitazione di Santo Spirito in Sassia a Roma, si manifesta più deciso nell'Annunciazione di San Giovanni Laterano, nella Sacra Famiglia del Museo storico-artistico di Vienna e nella Pietà della Galleria Borghese a Roma. Sebastiano del Piombo, volgarizzatore delle forme michelangiolesche, aiutò il maestro lombardo a tradurre i modelli eterni del Buonarroti, quasi sempre da lui impiccioliti, attenuati per lo sfumato pittorico.
Bibl.: Oltre agli antichi scrittori (Vasari, Baglione, ecc.), vedi: A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, Milano 1881; C. V. Barelli, M. V., in Riv. arch. della prov. di Como, 1883; H. Thode, Michelangiolo und das Ende der Renaissance, Berlino 1912; H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, ivi 1920; A. Venturi, Storia dell'arte italiana. La pittura del Cinquecento, IX, vi, Milano 1933, pp. 475-94.