MARCHIONNE di Coppo Stefani
Cronista fiorentino, visse dal 1336 al 1385. Ebbe pubblici uffici nel comune, e fu tra gli ambasciatori all'imperatore Venceslao. La sua attività politica, spiegatasi negli anni 1376-1382, si chiude con la Balia alla fine del governo delle Arti minori dopo il tumulto dei Ciompi.
Visse in tempi agitati da passioni politiche di parte guelfa, di popolo minuto e di fazioni, amò la libertà del comune, ma fu ostile agli eccessi tanto della democrazia quanto dell'oligarchia. Voleva rafforzata l'autorità dello stato. Scrisse la Cronica (ed. a cura di N. Rodolico, in Rerum Ital. Scriptores, Città di Castello 1903) tra il 1378 e il 1385; ed essa abbonda di notizie per quegli anni. Ma anche per il tempo precedente ha un certo valore, poiché si è servito di qualche fonte non usata da Giovanni Villani, e perché egli ha una visione più larga della vita e delle lotte del comune, pur non avendo i pregi artistici del Villani. Scrupoloso e onesto scrittore, avverte il lettore quando non è sicuro.