marchionniano
s. m. e agg. Sostenitore di Sergio Marchionne; di Sergio Marchionne.
• «Non sono mai stato un estimatore di Marchionne» gli ha risposto a distanza l’ex premier, Massimo D’Alema, che nel corso di un intervento della Festa Democratica a Reggio Emilia si è incaricato di dare il rimpallo «politico» lasciando intendere che secondo lui, dietro il pessimismo marchionniano, c’è una strategia: «Ha portato una logica di estrema conflittualità e non ha mai portato avanti un programma industriale. Non si può fare industria in Italia? Ci sono fior di imprenditori che fanno industria e competono nel mondo». (Massimo Sideri, Corriere della sera, 5 settembre 2012, p. 31, Economia) • ad inquietare sono stati i riferimenti a Fabbrica Italia di Matteo Renzi, uno che si dichiarava «marchionniano» fino a sei mesi fa (Ugo Bertone, Libero, 18 settembre 2012, p. 2) • «Subito ci è stato proposto un contratto peggiorativo rispetto al nostro, solo lottando abbiamo ottenuto risultati. Eppure oggi se parli di diritti vieni etichettato come il difensore dei fannulloni», ha spiegato. Simone Tota, 25 anni, «rsu» della Lavazza di Settimo, ha ricordato come nella sua fabbrica il management abbia «cancellato 42 anni di storia sindacale» disdicendo il contratto integrativo. Una mossa, ha detto, «da modello “marchionniano”: dividi, distruggi, comanda». (Stefano Parola, Repubblica, 11 ottobre 2014, Torino, p. II).
- Derivato dal nome proprio (Sergio) Marchionne con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
- Già attestato nella Repubblica del 3 dicembre 2007, Torino, p. I (Paolo Griseri).