Marcia Barbosa
Vi spiego i segreti dell’acqua
Una fisica brasiliana con un debole per le danze popolari si impegna a diffondere l’amore per la fisica e a sostenere la presenza delle donne nella scienza. Intanto dall’Università di Porto Alegre porta avanti una ricerca per capire meglio le proprietà dell’acqua e sfruttarle per la nostra salute.
«Uno scienziato è come un cacciatore in cerca di buone idee». La definizione è di Marcia Barbosa, la fisica brasiliana che nel 2013 ha vinto il premio internazionale L’Oréal-UNESCO for Women in Science, assegnato ogni anno a 5 scienziate, una per ogni continente, che si sono distinte nel loro settore.
Quello scelto da Barbosa per le sue ricerche è un tema trasversale e affascinante: l’acqua e le sue complessità.
«Metà del nostro corpo è fatto di acqua, e la superficie terrestre ne è ricoperta per tre quarti», spiega la ricercatrice, nata a Rio de Janeiro nel 1960 e trasferitasi poi all’Università del Rio Grande do Sul a Porto Alegre, dove si è laureata giovanissima e dove oggi dirige l’Istituto di Fisica. «Capire come si comporta ci garantisce un processo in quasi ogni campo della scienza». Marcia Barbosa e i giovani ricercatori che compongono il suo team utilizzano modelli informatici per capire il comportamento di sistemi chimici e biologici nei quali sono coinvolte molecole complesse come quelle dell’acqua. «Stiamo parlando di un elemento familiare con il quale abbiamo a che fare tutti i giorni, ma che è anche il liquido più strano esistente in natura», spiega Barbosa.
«Siamo esploratori in cerca dei meccanismi che rendono così insolita questa buffa molecola». Al momento è noto che l’acqua ha 67 proprietà fisiche non convenzionali diverse da quelle della maggior parte dei liquidi: comportamenti anomali ai quali siamo così assuefatti da non rendercene conto. «A differenza di molti altri liquidi l’acqua ha una densità minore allo stato solido rispetto allo stato liquido: se mettiamo un pezzo di ferro in un calderone di metallo fuso va a fondo, mentre il ghiaccio nell’acqua galleggia» spiega Barbosa. E poi l’acqua ha un punto di fusione e di ebollizione particolarmente elevati, aumenta di volume quando gela e ha una tensione superficiale estremamente elevata, come possiamo capire osservando le gocce che si formano su varie superfici, come le foglie degli alberi, ma anche le pareti del frigorifero. La speranza è che questi studi possano aiutare a caprie meglio la strutturadelle cellule e altri meccanismi biologici, ma anche fenomeni naturali come i terremoti. «Capire l’acqua è indispensabile per trarne vantaggio: potrà servire a sfruttarla al meglio per produrre energia ma anche per la nostra salute».
Eppure Barbosa ammette di avere scelto la scienza soprattutto perché «è divertente». Una passione nata quando aveva solo 13 anni e uno dei suoi professori propose a un gruppo di studenti di arrotondare la paghetta aiutandolo a costruire un laboratorio. «Ha sempre voluto essere la migliore, nei giochi e a scuola», dicono di lei i genitori: la madre sognava che diventasse un medico, il padre l’immaginava ingegnere. «Quando ho deciso di studiare fisica mi sono resa conto che li avevo delusi», ammette Barbosa, «ero un’ottima studentessa e avrei potuto scegliere qualunque facoltà: nessuno capiva esattamente a cosa servisse studiare fisica, di cosa mi sarei occupata». Sarà per questo che quando non fa ricerca e non si dedica alle danze popolari, per le quali ammette un debole, Marcia Barbosa si impegna per diffondere l’amore per la fisica. Attraverso Simplifisica, il programma divulgativo on-line promosso dalla sua università, ma soprattutto adoperandosi per convincere le donne che questa materia fa per loro.
«È questo il mio hobby preferito», ha dichiarato ai giornalisti francesi che l’hanno intervistata in occasione della premiazione. «Il premio L’Oréal-UNESCO è una magnifica promozione per la ricerca in un paese più interessato al football e alle top model che alla scienza. E il fatto che a promuoverlo sia un‘azienda cosmetica mostra che scienza e charme possono andare di pari passo». Anche se per le donne scienziate la vita non è sempre facile: «Da noi ci si aspetta che diamo il massimo sul lavoro, e in più che siamo buone madri e ottime mogli», spiega Barbosa, che ha sposato un collega dal quale ha divorziato nel 1997. Forse anche per questo la ricercatrice si è impegnata con passione negli organismi internazionali che promuovono la presenza delle donne nella fisica, arrivando a presiedere il gruppo di lavoro Donne e fisica dell’International union of pure and applied physics.
Il premio L’Oréal-UNESCO
Avviato nel 1998, il premio L’Oréal-UNESCO ogni anno viene assegnato a 5 scienziate provenienti da 5 diverse aree geografiche (Africa-Paesi Arabi, Asia-Pacifico, Europa, America Latina, Nord America) per il loro contributo al progresso delle scienze. Per arrivare alla designazione delle vincitrici, la selezione si svolge ogni anno in 2 fasi. Prima la comunità scientifica internazionale segnala le candidature; successivamente, un’apposita giuria di eminenti scienziati, presieduta quest’anno dal premio Nobel della chimica Ahmed Zewail, si riunisce per individuare le più meritevoli. L’iniziativa, resa possibile dall’accordo dell’UNESCO con l’azienda di cosmetici francese L’Oréal, prevede cha a ogni vincitrice siano attribuiti 100.000 dollari. Nell’ambito della stessa iniziativa, vengono assegnate anche 15 borse di studio internazionali a giovani ricercatrici, ciascuna dell’importo di 40.000 dollari.