CANINI, Marco Antonio
Nato a Venezia nel 1822, morto ivi nel 1892. Compì a Padova gli studî legali, ma attese di preferenza a quelli filologici. Per le sue idee liberali dovette rifugiarsi in Toscana, ove pubblicò un volume di versi: Pio X e l'Italia (1847). Fu l'autore della popolarissima canzonetta Addio, mia bella, addio, e nel 1848 prese parte alla difesa di Venezia. Espulso per dissensi col Manin e per sospetto di socialismo, si recò a Roma, e, poi (1849), nella Penisola Balcanica e in Asia Minore, trattenendovisi 12 anni. Tornato in Italia, ebbe l'incarico di missioni politiche delicate. Stabilitosi a Torino, fu tra i più violenti oppositori alla Convenzione di settembre. Dopo la guerra del '66, alla quale partecipò, si trasferì a Parigi, ove attese a studî di filologia e di letteratura. Pubblicò i Vingt ans d'exil (Parigi 1868), racconto della sua vita in Oriente. Di nuovo in patria, si dedicò a lavori lessicografici e a traduzioni, che trascurò solo per seguire come giornalista le vicende dalle guerra russo-turca (1877-78). Pubblicò ancora studî etimologici, di nessun valore scientifico, un volume di versi (Amore e dolore, Torino 1880), una vasta antologia erotica (Il libro dell'amore, 1885-87), e l'opuscolo Briciole di storia (Torino 1882), appassionato e fantasioso documento politico. Fu, infine, nominato insegnante di romeno e spagnolo nella Scuola superiore di commercio di Venezia.
Bibl.: F. Donaver, Uomini e libri, Genova 1888, p. 215 segg.