ANZOLETTI, Marco
Nacque a Trento il 4 giugno del 1867 da famiglia di musicisti. Gli fu primo maestro di violino il padre suo, Luigi. A dieci anni, precoce virtuoso dell'arco, entusiasmava il pubblico eseguendo, in concerti, musiche di Spohr e di Paganini. Ammesso nel conservatorio di Milano all'età di 15 anni, ne uscì tre anni dopo col gran premio. Nel 1886 si recò a Vienna per perfezionarsi col Grün, e in quella città ebbe consacrazione la sua fama di concertista. Continuò per alcuni anni a dare concerti, viaggiando in Austria e in Italia. Nel 1889 ottenne per concorso la cattedra di violino nel conservatorio di Milano. Nel 1895 una sua Sonata in do minore per violino e pianoforte, premiata dalla Società del Quartetto di Milano, lo rivelò compositore eletto, ma già l'anno precedente il Brahms aveva voluto dargli una prova della considerazione in cui lo teneva come artista, inviando all'editore Simrok, dopo averle esaminate, perché le stampasse, Venti variazioni per violino e pianoforte che l'Anzoletti aveva composte sopra un tema del Brahms stesso. Molte altre composizioni ha l'Anzoletti inedite o ineseguite, fra le quali sono da notare sonate per violino, quartetti per archi, un poema sinfonico, opere teatrali, ecc. Fece rappresentare al teatro Litico di Milano (1898) La fine di Mozart, melodramma in due atti su libretto proprio. Scrisse in prosa e in versi: pubblicò una raccolta di Sonetti musicali, monografie sul Tartini, sul Cimarosa, sul Mozart, su Lo studio del violino in Italia. Si occupò anche di critica.