NUMERIANO, Marco Aurelio Numerio (M. Aurelius Numerius Numerianus)
Imperatore romano dal 283 al 284 d. C. Figlio minore dell'imperatore Caro, fu dal padre nominato Cesare, insieme col fratello Carino, con potere superiore a quello unito ordinariamente a tale titolo, per quanto in posizione inferiore rispetto al fratello. Accompagnò Caro nella spedizione contro i Persiani. Per le vittorie del padre portò aneh'egli il titolo di Persicus maximus, per quelle del fratetlo i titoli di Germanicus maximus e Britannicus maximus. Dopo la morte di Caro (tra l'aprile e l'agosto del 283), restò ancora per poco Cesare, poi divenne Augusto come collega di Carino. Interrotta la campagna persiana, aveva preso la via del ritorno in Occidente; mentre però era costretto da una malattia agli occhi a tenersi chiuso nella tenda o sul carro, fu ucciso da Apro, prefetto del pretorio e uo suocero (autunno del 284): Il delitto, divenuto noto nei pressi del Bosforo, fu vendicato da Diocleziano. N. fu divinizzato dal fratello.
Bibl.: H. Schiller, Geschichte der römischen Kaiserzeit, I, Gotha 18883, pp. 882-884; Henze, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, coll. 2513-14; D. Vaglieri, in De Ruggiero, Dizionario epigrafico, II, pp. 124-125; A. Stein, in Prosopographia Imperii Romani (editi altera), I, Berlino e Lipsia 1933, n. 1564, pp. 319-320. Cfr. Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, col. 1255; O. Th. Schulz, Vom Prinzipat zum Dominat, Paderborn 1919, pp. 172, 176-179, 214-219, 273; J. Vogt, Die alexandrinischen Münzen, Stoccarda 1924, I, pp. 220-222; II, pp. 166-167; E. Kornemann, Doppelprinzipat und Reicshsteilung im Imperium Romanum, Lipsia e Berlino 1930, pp. 106-110; A. Stein, in Archiv für Papyrusforschung, VII (1924), pp. 48-49, 51 (per la cronologia).