BARBARO, Marco
Nacque a Venezia da Marco di Nicolò e da Samaritana Badoer di Angelo il 20 sett. 1511. Della sua vita operosa, impiegata a trarre dall'oblio del tempo le memorie dei patrizi veneti, ben poco conosciamo. Visse infatti appartato, forse anche a causa d'una malformazione della persona (era gobbo), senza neppure ricercare le cariche pubbliche cui la nobiltà del casato gli avrebbe dato adito: fu comunque uno dei tre provveditori sopra gli Offici, e forse occupò qualche altra magistratura amministrativa in Venezia. Nel 1535 sposò Cristina Marin di Giovanni; morì ai primi di marzo del 1570: il testamento, scritto di sua mano il 19 dic. 1569, fu infatti presentato negli atti del notaio il 7 marzo dell'anno 1570 e aperto il 9 marzo successivo.
Anche dal testamento traspare il profondo sentimento del casato, già così diffuso e radicato nella società aristocratica dell'età della controriforina, che ispirò la sua opera di genealogista. Nel lasciare infatti all'erede la sua casa in campo S. Andrea, disponeva che dovesse sempre essere abitata dai Barbaro, e nel caso che fosse affittata ad un estraneo, questo non potesse essere obbligato a pagare l'affitto, "sì che vi habiti in essa sempre qualcll'imo da cha, Barbaro".
Giustamente - R. Cessi lo definisce padre dei genealogisti veneziani. Egli introduce in questo campo un rigoroso metodo d'índagine erudita che abbandona le favole e le leggende interessate tanto in voga tra i genealogisti, e si fonda invece sulle testimonianze dei documenti d'archivio, specie dei libri dell'Avogaria di Comun, dei registri del Maggior Consiglio e del Senato, degli atti notarili, delle iscrizioni sepolcralì e delle antiche cronache, utilizzate secondo un equilibrato criterio di attendibilità.
Scrisse diverse opere, non tutte rimasteci. Il suo capolavoro è l'Origine e discendenza delle famiglie patrizie, in quattro grossi libri: il primo comprendente i nobili fino al dogato di Sebasti, ano Ziani, il secondo (disperso) fino al dogato di Pietro Gradenigo, cioè fino alla serrata del Maggior Consiglio; il terzo e fl quarto trattano del periodo successivo, forse fino ai tempi dell'autore, ma è difficile distinguere dove termini l'opera del B. e dove cominci quella dei diversi continuatori dei suoi alberi genealogici.
A fianco di questa poderosa opera genealogíca si collocano quelle minori dello stesso genere: il Libro dei matrimoni (o Nozze dei nobili),che comprende notizie dal 1380 al 1568; la Cronaca dei Procuratori di San Marco, dall'istituzione della magistratura fino al 1564, che non è un nudo elenco degli eletti a tale dignità, ma riporta anche per esteso numerose leggi in materia; un Libretto della famiglia da ca' Barbaro, in cui il B. tratta, molto più diffusamente di quanto abbia fatto nella sua opera principale, del proprio casato.
Scrisse anche una Cronaca, che si trova manoscritta alla Biblioteca Marciana, compilazione frammentaria, ma non priva di valore, perché anche qui il B. ha attinto a documenti di prima mano; il filo logico è offerto ancora una volta dall'interesse g--~iealogico, narrando egli le azioni che meritarono a diverse famiglie l'aggregazione al patriziato.
Compose altre operette, che andarono perdute, cui allude nel testamento con il quale lasciava i manoscritti dei suoi lavori e la ricca biblioteca al fratello.
Fonti e Bibl.: Il testamento, in parte citato anche dal Cicogna, è in Arch. di Stato di Venezia, Cancelleria Inferiore, Miscellanea testamenti,notai diversi, busta 30, f. 3071. Per i manoscritti delle opere del B., in Parte autografi, posseduti dalla biblioteca Marciana di Venezia, cfr. G. Mazzatinti, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, LXXXI, pp. 58, 71, 110, 126; per quelli esistenti nel fondo ex Foscarini alla Oesterreichische Nationalbibliothek di Vienna, cfr. il catalogo pubblicato da T. Gar, in Arch. stor. ital., V (1843), pp. 315, nn. 62-63, 316 n. 65, 339 n. 124, 409 n. 396.; A. Zeno, Lettere, III, Venezia 1752, P: 457; G. Degli Agostini, Istoria degli scrittori viniziani, I, Venezia 1752, p. 98; 11, ibid. 1754, 1). 28; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, pp. 271 s.; E. A. Cicogna, Delle Inscrizìonì Venezìane, VI, Venezía 1853, pp. 20-26; M. Foscarini, Della letteratura veneziana,Venezia 1854, pp. 39 n. 1, 201-204, 225 n. 3, 242; C. Yriarte, La vie d'un Patricien de Venise au XVI siècle,Paris 1874, pp. 12 s.; R. Cessi, M. B., in Encicl. Ital., VI, p. 133.