BARBARO, Marco
Nato a Venezia verso la metà del sec. XVIII, acquistò qualche notorietà nel mondo settecentesco italiano per un singolare dibattito in materia d'agricoltura, vertente su un nuovo sistema di fermentazione del grano da semina da lui propugnato.
Il B., che non era patrizio sebbene lo fosse suo padre Bemardo, e che durante tutta la sua vita si fregiò del titolo, forse usurpato, di cavaliere, era fratello di Cornelia Barbaro, poetessa di qualche merito ed amica del Goldoni e del Frugoni. Come dimora e centro dei suoi esperimenti agricoli il B. scelse la città di Milano, ove già abitava nel 1784. Nella sua abitazione "al Ponte di S. Calogero al Naviglio"egli sperimentò e propagandò, invitando con manifesti il pubblico e gli intenditori ad assistervi, il suo nuovo sistema di fermentazione del frumento, divulgandolo infine con un opuscolo: Esperimenti del Cavaliere M. B. del fu Bernardo patrizio veneto sopra il grano fermentato ed altre agrarie scoperte, Milano 1785.
Insieme con un vago tono fisiocratico, echeggiante nella glorificazione della terra come unica sorgente di ricchezza per l'umanità, vi èsoprattutto nel B. molta improvvisazione, magari ingenua, e un pizzico di ciarlataneria. Il nuovo ritrovato consisteva in un trattamento, da ripetersi tre volte, a base di acqua salata e di calcina viva in polvere, che doveva dare al frumento una straordinaria fertilità. Esperimenti condotti con molta oculatezza nel 1784 e 1785 in Toscana dall'Accademia dei Georgofili diedero esiti molto dubbi, e parecchi giornali dell'epoca accusarono il B. di essere un venditore di fumo. Ma l'interesse e le speranze non mancarono, ché l'argomento era di grande importanza ed attualità in campo agricolo, ed il B. d'altro canto non aveva scelto a caso il terreno dei suoi esperimenti.
Nel 1786 il fratello Giambattista presentava il nuovo metodo per la semina del frumento al Magistrato dei beni inculti della Repubblica di Venezia, ma pare senza risultati. Fatto segno ad attacchi piuttosto vivaci, il B. replicava con la pubblicazione della Vera e distinta relazione di una deforme bestia recentemente ritrovata ne' torchi di Giuseppe Pagani in Firenze, ossia raccolta di alcuni scritti riguardanti la fermentazione de' grani del Cav. M. B. del fu nobil uomo Bernardo patrizio veneto, s. 1, 1786, che raccoglie i punti salienti della polemica.
Non si hanno per gli anni seguenti notizie del Barbaro. Ancora nel 1793, a Venezia, il fratello riproponeva le sue idee in una Istruzione per la più utile coltivazione del frumento (cfr. F. Re, Diz. ragionato di libri d'agricoltura, veterinaria e di altri rami d'economia campestre, I, Venezia 1808, pp. 261 s.).
Fonti e Bibl.: Torino, Bibl. dell'Accademia delle Scienze, Misc.,t. 3/XIII bis (è una copia del manifesto che il B. aveva fatto stampare e diffondere in Milano nel 1784 per invitare pubblico ed esperti agli esperimenti; porta i motti "Abundantia fiat pax" e "Experientia est rerum magistra"); cfr. inoltre, nell'ambito piemontese, la menzione che ne fa G. A. Ranza, Tentativi di tre anni su la preparazione delle sementi Per un Prodotto migliore dell'ordinario, Vercelli 1787, pp. V s.; cfr. inoltre, Novelle Letterarie di Firenze, 26 ag. 1785, coll. 541-543; Giornale fiorentino di agricoltura, arti, commercio ed economia Politica, Firenze, 22 sett. 1786, pp. 299 s.(recensisce la Vera e distinta relazione del B.); ibid., 24 febbr. 19 maggio e 28 luglio 1786, pp. 58-62, 153 s. e 236 (riferisce sui cattivi risultati dati in Toscana dal nuovo ritrovato del B.); Notizie del mondo,Firenze, 28 ott. 1786, p. 688;M. Lastri, Biblioteca Georgica,Firenze 1787, pp. 13 s.;E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, VI, Venezia 1853, p. 29.