BASAITI, Marco
Pittore, di famiglia probabilmente d'origine greca, operante a Venezia nei primi decennî del Cinquecento. Ignoto è l'anno della nascita. La prima notizia conosciuta dell'attività del B. si riferisce al compimento della pala di S. Ambrogio nella chiesa dei Frari iniziata nel 1503 da Alvise Vivarini e rimasta incompiuta poco dopo per la morte del maestro. Nel 1530 figurava ancora iscritto nella "fraglia" dei pittori. Nella ricordata pala si devono specialmente al B. le figure di S. Sebastiano e di S. Girolamo. Tra le principali opere del B. le seguenti firmate e datate sono ora nelle gallerie di Venezia: la Vocazione dei figli di Zebedeo (Tav. LXI) e l'Orazione nell'orto, ambedue del 1510; S. Giorgio che uccide il drago (1520). La Vocazione dei figli di Zebedeo è pure rappresentata in un dipinto della galleria di Vienna, che reca la data 1515. Nella raccolta Morelli all'Accademia di Bergamo v'è l'ultima opera datata, a noi nota, del B., un ritratto virile (1521). Ricorderemo anche: S. Giacomo e S. Antonio, Cristo morto tra due angeletti, S. Girolamo, nelle gallerie di Venezia; una Madonna col Bambino e un devoto al museo Correr; una Madonna e santi nel Museo civico di Padova (Tav. LXII); una Madonna e santi e un devoto, nella Pinacoteca di Monaco; Cristo deposto, nel museo di Berlino; una Madonna col Bambino benedicente alla National Gallery di Londra. Ben chiara è la formazione artistica del B. in quanto è palese la sua discendenza da Alvise Vivarini e quindi la partecipazione alla corrente antonelliana con ricerche formali che si manifestano talora con qualche astrattezza, con un fare piuttosto duro e legnoso, con un senso metallico della linea, soprattutto nel primo tempo. Tale aspetto rimane costante e caratteristico anche se è dato di notare via via nel B. accostamenti all'arte di Giovanni Bellini nel suo periodo avanzato e anche a quella del Carpaccio e infine un tentativo, del tutto esteriore, di comprendere la riforma giorgionesca, cosa impossibile per un pittore di spirito del tutto quattrocentesco quale il B. che manifesta d'appartenere a un periodo avanzato solo nella ricerca d'ampliare la composizione e non già nella più intima maniera pittorica.
Bibl.: C. Ridolfi, Le maraviglie dell'arte, ed. Hadeln, I, Berlino 1914; O. Occioni, M. B., Venezia 1868; G. Fogolari, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II (con la bibl. precedente), Lipsia 1918; A. Venturi, Storia dell'arte ital., VIII, iv, Milano 1915; B. Berenson, Venetian Painting in America, Londra 1916.