BATTAGLINI, Marco
Nacque a San Mauro di Romagna da Andrea e da Maddalena Sartoni il 25 marzo 1645.
Compiuti i primi studi sotto la guida dello zio Cristoforo Battaglini, si recò nel 1660 a Cesena a studiarvi diritto e teologia. Addottoratosi nel 1665 in utroque iure e ordinato sacerdote, si recò l'anno dopo a Roma per esercitarvi la professione forense. Nel 1668 ottenne la giudicatura civile di Ancona col titolo di luogotenente. Si trasferì successivamente a Cento, Comacchio, Assisi e Terni, ove rimase fino al 1684.
Durante la giudicatura di Terni pubblicò l'operetta Civilis prudentiae notae in Epistulam primam M. T. Ciceronis ad Quintum fratrem, Reversano [ma Cesena] 1678, che è un commento. in undici capitoli o dissertazioni morali della lettera ciceroniana con largo ricorso alle sentenze di Seneca e di Tacito; due anni dopo pubblicò un'opera di gran lunga più importante, Il Leggista filosofo, Roma 1680, nella quale espose i principî generali del diritto e i rapporti di questo con la morale.
Nel 1685, trasferito a Fabriano, fu nominato domestico di Innocenzo XI. Risale a questo periodo l'Istoria universale di tutti i Concili generali e particolari celebrati nella Chiesa, Venezia 1686, di cui si fece, sempre a Venezia, una seconda edizione accresciuta (1689).
L'opera, che è la prima di tale genere scritta in italiano, sostituì con successo le più ampie raccolte del Labbé, del Sauer, del Bini, sue fonti principali assieme al Baronio, debitamente citate, sì che ebbe, vivente l'autore, altre tre edizioni, Venezia 1696, 1704, 1714. Il B. si mostra bene informato della letteratura antica e recente sull'argomento, per cui non è da accogliersi pienamente il severo giudizio che di essa diede il Tiraboschi, secondo il quale si sarebbe trattato di opera prolissa e "di critica non sempre esatta". Certo, uomo di chiesa qual egli era, vi sostiene naturalmente la più stretta ortodossia cattolica; in particolare tiene a combattere le tesi gallicane, e addirittura fa precedere ciascun volume da un elenco di risposte alle tesi sostenute da Louis Maimbourg specialmente nel Traité historique de l'établissement et des prérogatives de l'Eglise de Rome et de ses evesques, Paris 1685.
Nel 1690, dopo aver rifiutato le sedi di Nocera Inferiore e di Ragusa, il B. venne nominato vescovo di Nocera Umbra. Entrato in possesso della carica il 25 aprile di quell'anno, si preoccupò soprattutto di sollevare quelle popolazioni prostrate da una lunga carestia. Pur tra le cure del suo ministero, non tralasciò tuttavia gli studi storici; anzi nella nuova sede preparò le altre edizioni della Storia dei concili e scrisse l'opera sua maggiore, gli Annali del sacerdozio e dell'Impero intorno all'intero secolo XVII di nostra salute, Venezia 1701-1711, in 4 voll. e Ancona 1742, in 3 voll.
In essa il B. affronta la storia civile ed ecclesiastica di tutta Europa dividendola in quattro cicli di venticinque anni ciascuno, quanti ne corrono da un giubileo all'altro. Benché assai prolissi e di stile quanto mai faticoso, gli Annali costituiscono per la quantità di notizie una fonte storiografica ancora importante, anche se talvolta la parzialità dell'impostazione fa velo al giudizio dell'autore.
Nel 1703 il B. fu nominato visitatore apostolico e nel 1705 vescovo assistente al soglio. Nel 1716 venne creato vescovo di Cesena, e in questa città egli morì il 19 sett. 1717.
Bibl.: Acta Eruditorum, Lipsiae 1686, pp. 629 s.; Journal des Scavans, Amsterdam 1702, p. 829; Giorn. d. lett. d'Italia, VI, Venezia 1711, pp. 323-339; F. Ughelli, Italia Sacra, I, Venezia 1716, col. 1074; II, ibid. 1717, col. 467; C. F. Marcheselli, Lettera al s. A. Zeno intorno la vita di M. B., in Giorn. d. lett. d'Italia, XIX, Venezia 1718, p. 288-306; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, pp. 545 s.; G. Tiraboschi, Storia della letter. ital., VIII, Roma 1785, p. 113; C. Tonini, La coltura letteraria e scientifica in Rimini..., II, Rimini 1884, pp. 114-124.