BEMBO, Marco
Nacque a Venezia nel 1446 da Girolamo e Caterina Barbarigo nobili veneziani.
Ebbe tre fratelli, Lorenzo, Andrea e Domenico, di lui maggiori, e due sorelle. Andrea e Domenico morirono giovanissimi. Lorenzo sposò in prime nozze una Malipiero, figlia di Pasquale, eletto doge nel 1457, e in seconde nozze Andriana Vendramin, vedova del nobile Giovanni Contarini, da cui ebbe due figli, Ieronimo e Alvise. Delle sorelle di Marco, una si fece monaca e l'altra sposò il nobile Paolo Malipiero ed ebbe tre figli, Marino, Alvise e Giovanni. Marco non ebbe moglie.
All'età di 25 anni, come tutti i nobili veneziani, il B. entrò nel Maggior Consiglio di Venezia. Non risulta che abbia ricoperto pubbliche cariche. Si dedicò alla mercatura in società con il fratello Lorenzo, come socio viaggiante. Nel 1476 era in Inghilterra a Southampton, nel 1479 dapprima a Candia, poi a Costantinopoli sino verso la metà del 1481, indi, dopo un soggiorno a Candia, a Venezia.
Dopo la morte del fratello (1481) l'attività commerciale del B. si svolse a Venezia, dove aveva una bottega da rigattiere e cinque magazzini per deposito di merci, e in alcune piazze del Levante e del Ponente dove operava a mezzo di fattori o in società con altri mercanti. Uomo di larghe vedute, estese i suoi commerci ai generi più disparati poiché, come aveva scritto al fratello Lorenzo, pensava "essere ufficio di buon mercadante, sempreche trovi da guadagnare, di entrare in ogni cosa". Le merci da lui maggiormente trattate furono panni di diverse qualità e vini di Candia e di Retimo. A Candia ebbe come fattore l'oriundo genovese Francesco Giustinian, a cui affiancò nel 1483 il nipote Giovanni Malipiero, a Retimo il veneziano Andrea Tron, a Modone il veneziano Tomaso Ziurian, e a Costantinopoli il nipote Alvise Malipiero. Inoltre fu in rapporti di affari a Tripoli di Siria con i mercanti veneziani Marino e Martino Malipiero e a Damasco con Andrea Negro. Nel Ponente concluse degli affari a Palermo con il mercante siciliano Antonio Aiatta, a Londra con il mercante veneziano Ieronimo Tiepolo, a Southampton col mercante Cristoforo Ambrogio e a Bruges col mercante Giacomo Vanclei.
Il B. morì a Venezia il 6 dic. 1484 per le ferite riportate cadendo dall'ultimo piano di una casa che stava facendo costruire. Eredi dei suoi beni, consistenti per la massima parte in crediti e in merci in deposito a Venezia e in alcune piazze del Levante e del Ponente, furono i nipoti Ieronimo e Alvise Bembo con l'obbligo di provvedere al pagamento di alcuni legati destinati a parenti, a chiese, a pii istituti e a religiosi. All'epoca della morte il B. era in cattive condizioni finanziarie, aveva dei debiti, buona parte dei suoi crediti, per merci vendute a tempo, erano inesigibili e le merci ammassate nei suoi magazzini di Venezia non trovavano compratori, essendo la piazza veneziana impoverita per la guerra che la Repubblica conduceva contro Ferrara dal 1481. Pertanto i suoi eredi misero in liquidazione la sua azienda commerciale, liquidazione che si protrasse per circa 8 anni per colpa dei fattori e dei soci di affari del B. riluttanti a render conto del loro operato.
Il B. ci ha lasciato dodici lettere spedite da Candia, sette dal giugno al novembre 1479 e cinque dall'agosto all'ottobre 1481, e 29 lettere spedite da Costantinopoli dal dicembre 1479 al marzo 1481, dirette parte al fratello Lorenzo a Venezia e parte ad alcuni suoi incaricati di affari in diversi luoghi del Levante. Inoltre di lui abbiamo 184 lettere spedite da Venezia, dal luglio 1482 al settembre 1484, in Levante e in Ponente, ai suoi fattori e ai suoi soci di affari e 197 lettere spedite dal 1484 al 1492 da Ieronimo Bembo liquidatore dell'azienda del B. a persone che erano state in rapporti di affari con il Bembo. Tutte queste lettere, oltre a documentare la vasta attività commerciale del B., apportano un notevole contributo alla conoscenza della tecnica commerciale e dei commercio veneziano nel sec. XV.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Miscellanea di carte non appartenenti a nessun archivio, b. 29. Testamenti, b. 1186 n. 105; F. Thiriet, Les lettres commerciales du marchand Venitien M. B., in Studi in onore di A. Sapori, II, Milano 1957, pp. 911 ss.