BOSCHINI, Marco
Pittore, incisore, miniatore e scrittore. Nato nel 1613 a Venezia, dopo aver studiato belle lettere, imparò l'arte con Palma il Giovane; ma non se ne possono indicare esempi, perché sparita da tempo la Cena per San Gerolamo, e sperdute o irriconosciute le sue pitture per la corte di Modena. Come incisore è più universalmente noto per le stampe che adornano alcuni suoi libri, come la Carta del Navegar e le Minere di cui diremo. Il B. fu anche cartografo, come provano i libri su Candia (1644 e 1651, con 41 tavole), sull'Arcipelago (1658, con 50 tavole), ecc.
Ma il B. è noto soprattutto quale scrittore d'arte, in versi e in prosa. Senza un chiaro sistema estetico, impossibile ad aversi nel suo tempo, ma per squisito intuito, egli corregge gli apprezzamenti del Vasari precorrendo lo Scannelli, difensore del Correggio, e lo Scaramuccia, che lo prende quale guida a Venezia nelle Finezze dei Pennelli. La Carta del navegar pitoresco, pubblicata nel 1660, canta le glorie della pittura lagunare da Giambellino a Tintoretto; ed è notevolissimo come il poeta, a differenza del Ridolfi, benché manierista per educazione al pari di lui, comprenda le correnti nuove che si affacciano a Venezia con il Fetti, il Liss e lo Strozzi, e mostri ammirazione per il Velázquez e per il Rubens; con larghezza di apprezzamento rara, specie allora. Completano quest'opera generica quelle speciali guide che sono la più importante fonte, dopo l'Anonimo Morelliano, per la conoscenza positiva e particolareggiata di Venezia, delle isole lagunari e di Vicenza. Riguardano Venezia le Minere, edite nel 1664 e divenute nel 1674 nella ristampa le Ricche Minere; veramente tali per le aggiunte che le aggiornano e completano e per la prefazione, in cui si studiano i principali pittori veneziani e si penetra con profonde osservazioni nell'arte di Giorgione, di Paolo Veronese e di Tintoretto; dei quali ultimi si definiscono la tecnica e lo stile, in modo spesso penetrantissimo. Notevole è anche il riconoscimento della miseria dei manieristi, detti tutti eguali fra loro. I gioielli pittoreschi sono per Vicenza, in piccolo, quello che le Minere per Venezia: la guida fondamentale, che sarà ripresa dagli studiosi posteriori. Il B. morì nel 1678.
Bibl.: Sulla vita del B. vedi le Vite di Natale Melchiori, mss. nella Biblioteca Marciana. Il valore critico e documentale delle opere di M. B. è stato studiato da M. Pittalunga, E. Fromentin e le origini della moderna critica d'arte, in L'Arte, XX (1917), pp. 248-249, e quindi da L. Lopresti in modo speciale, Marco Boschini scrittore d'arte, in L'Arte, XXII (1919), pp. 13-33; G. A. Moschini, Dell'incisione in Venezia, Venezia 1924. Si veda anche genericamente J. Schlosser, Die Kunstliteratur, Vienna 1924, passim.