BRAGADIN, Marco
Nato nel 1430 da Girolamo di Andrea e da Maria Contarini di Alvise, fin dalla prima giovinezza e per gran parte della sua vita si dedicò ai traffici mercantili col Levante, secondo una tradizione ancora saldamente radicata nel patriziato veneziano. Quando il padre il 19 nov. 1448 andò ad iscriverlo all'Avogaria di Comun per l'estrazione della "balla d'oro", che dava diritto all'ingresso anticipato nel Maggior Consiglio dopo il compimento del diciottesimo anno, dichiarò che Marco in quel momento era "in galeis Alexandriae", imbarcato cioè sul convoglio delle galere armate dallo Stato per il viaggio ad Alessandria. Di un simile convoglio fu anche più tardi, non sappiamo in quale anno, comandante ("capitano delle galee del traffico"), e fino agli ultimi giorni della sua vita egli continuò ad impegnare capitali nei commerci marittimi, se a lui, come pare, e non a un omonimo vivente in quegli anni, deve attribuirsi quel carico di "grani e orzi di sier Marco Bragadin" imbarcato su una caravella finita fuori rotta a Malta per una tempesta e di lì a Napoli, di cui dava notizia il 18 febbr. 1503 il console veneziano di quella città.
Altrettanto scarse sono le notizie sulla sua attività politica, che non fu comunque intensa, né lo condusse ad assumere ruoli di particolare rilievo. Sappiamo che fu senatore almeno dal 1492, provveditore al Sale nel 1493, podestà e capitano di Ravenna nel 1496, poi membro e capo del Consiglio dei dieci. Nel settembre 1501 fu uno dei quarantuno elettori del doge Leonardo Loredan; il 12 maggio 1502 venne eletto tra i Dieci savi "a tansar" e nel novembre dello stesso anno governatore delle entrate. In tale carica figurava il 1º marzo 1503 tra i proponenti in Senato di alcune deliberazioni riguardanti i dazi.
La morte lo colse poco dopo, in quello stesso anno 1503. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa di S. Daniele, che nel 1490 aveva fatto restaurare con molta spesa. Nel 1462 aveva sposato Sanuda, figlia di Giovanni Sanudo.
Fonti eBibl.: Arch. di Stato di Venezia, Avogaria di comun, reg. 163 (Balla d'oro,II), c. 51v; reg. 107 (Cronaca matrimoni), c. 23v; Ibid., Segretario alle voci,Elez. Senato, reg. 13, cc. 2r, 5r, 11v; Ibid., M. Barbaro, Arbori de' patritii veneti, II, p. 157; Venezia, Bibl. Naz. Marciana, cod. Ital., cl.VII, 8304 (XV): G. A. Capellari Vivaro, Il Campidoglio veneto, I, p. 521; M. Sanuto, Diarii, IV, Venezia 1880, coll. 133, 262, 439, 767, 769, 837; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, I, Venezia 1824, p. 318.