Oratore e uomo politico romano (1º sec. a. C.); accusato di brogli elettorali da L. Sempronio Atratino per istigazione di Clodia, di cui era stato l'amante, fu difeso da Cicerone (con l'orazione Pro Caelio del 56 a. C.) e assolto. Quando Cicerone andò in Cilicia, fu suo informatore politico. Fu quindi partigiano di Cesare, ed ebbe nel 48 la pretura; irritato per non avere ottenuto la pretura urbana, si oppose al collega Trebonio. Deposto dalla carica fuggì da Roma e fu ucciso dai soldati di Cesare presso Turî.