CORNARO, Marco
Nacque a Venezia nel 1412 da Niccolò di Marco dei Ss. Apostoli e il 6 ottobre 1430 era ammesso al Maggior Consiglio, entrando ben presto nella vita commerciale a fianco dello zio Niccolò e partecipando pochi anni dopo alla vita amministrativa e politica.
Nel 1438 era giudice dell'Esaminador, nel 1442 ufficiale della Giustizia vecchia, nel 1445 podestà a Serravalle, nel 1446 membro della Quarantia, nel 1448 ufficial di notte e poi camerlengo a Padova, nel 1450 giudice del Procurator, nel 1455 giudice di Petizione, nel 1457 Savio alle acque. Ed è questa la carica, nella quale lasciò un'orma singolare, affrontando il problema della laguna e dei suoi fiumi e specie della Brenta. Egli non è un teorico, anzi dalla teoria aborre; esamina i varî aspetti attuali del comportamento lagunare alla stregua delle opere compiute, dei difetti riscontrati, degli errori commessi, delle necessità emerse dall'osservazione diretta. Un altro aspetto della sua personalità va pur rilevato: egli fu uno dei pionieri delle ricerche minerarie nella zona montana del territorio veneto, dando impulso a imprese, sfortunate sì, ma che servirono a richiamare l'attenzione e l'impiego di capitali su una fonte di ricchezza, che per il tempo non era disprezzabile né trascurabile.
Bibl.: G. Pavanello, Note sull'industria mineraria nella Repubblica veneta, in Ateneo veneto, I (1915), fasc. 3°; id., M. C. Scritture sulla laguna, in Antichi scrittori di idraulica veneta, a cura del Magistrato alle acque, I.