FANNO, Marco
Nacque a Conegliano Veneto (Treviso) l'8 ag. 1878 da Giacomo e Emma Diena. Il padre era per tradizione familiare commerciante, mentre la madre proveniva da una famiglia molto nota di giuristi.
Inviato dal padre a Londra presso un suo corrispondente per essere introdotto nel mondo degli affari, egli si servì di quell'esperienza per dedicarsi più intensamente agli studi economici. Uscito dalla scuola superiore di commercio di Venezia, ottenne nel 1902 (anno in cui apparivano i suoi primi scritti) l'abilitazione all'insegnamento delle discipline economiche nelle scuole medie e nel 1904 la libera docenza in economia politica presso l'università di Padova. Dopo aver insegnato economia nella scuola superiore di commercio di Genova, dal 1910, in seguito a concorso, fu professore straordinario e indi ordinario di economia nelle università di Sassari, Cagliari, Messina, Parma. Nel 1920 venne chiamato dalla facoltà di giurisprudenza della università di Padova, dove rimase sino alla fine del suo insegnamento nel 1953 e oltre, come professore emerito, sino alla sua scomparsa. Insegnò dapprima scienza delle finanze, succedendo a J. Tivaroni, mentre G. Alessio, al quale subentrò nel 1928, teneva la cattedra di economia politica. Tra il 1939 e il 1945 fu sospeso dall'insegnamento per motivi razziali. Profondamente cattolico, non aveva tuttavia voluto giovarsi dell'avvenuta sua convinta conversione. Nel silenzio del convento di Praglia continuò a dedicarsi agli studi, senza mai manifestare né allora né poi acrimonie per quella triste esperienza.
Nel periodo del suo insegnamento patavino fu anche direttore dell'istituto di scienze economiche della facoltà di giurisprudenza, istituto al quale confluivano per le materie economiche anche gli studenti dei corsi di laurea in scienze politiche e in scienze statistiche non ancora in quell'epoca facoltà indipendenti. E il dipartimento, che accoglie oggi le materie economiche delle tre facoltà, si intitola al suo nome.
Nell'opera del F. si possono riconoscere tre tematiche prevalenti: colonizzazione e commercio estero, moneta e banche, fluttuazioni economiche. Di grande rilevanza scientifica sono tuttavia anche diversi scritti che si inserivano in problematiche dibattute in quell'epoca: in particolare quelli che si riferiscono alle teorie dell'"offerta a costi congiunti" (Contributo alla teoria dell'offerta a costi congiunti, in Giorn. degli - economisti e Rivista di statistica, XXIV [1914], Suppl. al numero di ottobre, pp. 1-143, dei "beni succedanei"; Contributo alla teoria economica dei costi succedanei, in Annali di economia, II [1926], pp. 336-479) e delle Correlazioni tra prezzi e curve statistiche di domanda e offerta (in Riv. italiana di statistica, econ. e finanza, I [1932], 4, pp. 223-237), e altri di politica economica, doganale e fiscale.
Di contro alla prevalente teorizzazione astratta, la produzione del F. si caratterizza per l'attenta analisi della realtà, dalla quale ricavava leggi generalmente valide. La sua attenzione fu attratta dapprima dai tanti aspetti economici del fenomeno coloniale, nella ricerca delle motivazioni e quindi delle ripercussioni di esso nel paese colonizzato e di rimando nel paese colonizzatore. Queste approfondite indagini, iniziate nel 1902, lo condussero a definire la legge dello sviluppo di lungo andare nella Teoria economica della colonizzazione (Torino 1952).
Per tale teorizzazione il F. era ricorso con grande originalità al principio ricardiano dei costi comparati, principio reso dinamico attraverso l'introduzione di divari variabili, il solo strumento che permetta oggi un'interpretazione universalmente valida del commercio estero e delle relazioni economiche internazionali in generale (Manfredini, 1987).Contemporaneamente allo sviluppo di lungo andare il F. considera la crescita dei sistemi economici nei loro fenomeni congiunturali, inserendo l'elemento monetario nel ciclo. Particolare attenzione ha portato alla teoria della moneta fin dal suo lavoro su Le banche e il mercato monetario (Roma 1912), apprezzato anche all'estero, soprattutto a seguito della sua riedizione in tedesco, dovuta all'iniziativa di F. A. Hayek.
Con Die reine Theorie des Geldmarkets (che è appunto il titolo della pubblicazione uscita a Vienna nel 1933, in Beiträge zur Geldtheorie), il F. non solo rielaborò e approfondì il pensiero di K. Wicksell, ma con le modifiche apportate alla precedente stesura lo innovava con l'introduzione di fattori economici esterni, indicando la via per inserire la moneta nel ciclo. L'elemento di sutura è rappresentato dalle variazioni del saggio di profitto (Vito, p. 104).
I problemi inerenti furono ulteriormente approfonditi dal F. in uno studio rimasto inedito che, ritrovato solo di recente fra le sue carte, è stato ora pubblicato a cura di R. Realfonzo e A. Graziani: Teoria del credito e della circolazione (Napoli 1992).
Nell'opera successiva, La teoria delle fluttuazioni economiche (Torino 1947, e nuova rielaborazione, ibid. 1956), il processo è compiuto: da un lato i fattori (popolazione, risparmio, innovazioni) che determinano il ritmo della espansione potenziale e secolare dei sistemi, dall'altro (stimolata dagli investimenti delle imprese) l'espansione effettiva contrassegnata dalle successive posizioni di equilibrio delle economie progressive.
In tale modo il fattore monetario diviene elemento integrante della teoria del ciclo, passivo o attivo rispetto al processo produttivo secondo la fase attraversata, cosicché, come il F. ha sottolineato, alla fine di questa sua ultima opera, mentre gli altri economisti (Harrod, Hicks, Hansen) avevano studiato singoli aspetti del ciclo, la sua teoria tutti li "inquadra e fonde insieme in un unico schema sviluppo e fluttuazioni" (p. 41). Pur rifiutando i metodi astratti di analisi, le sue indagini rimangono rigorosamente scientifiche e costituiscono, con la formalizzazione della teoria delle fluttuazioni, un'anticipazione di ulteriori approfondimenti.
L'aderenza alla realtà è testimoniata in particolare da altri scritti del F., come, per es., I trasferimenti anormali di capitali e le crisi (Torino 1935), che resta modello insuperabile di riferimento, e le considerazioni sull'integrazione europea, tuttora valide dal punto di vista politico ed economico.
Sin dai primi saggi è evidente nel F. il passaggio precorritore dalla statica alla dinamica, il suo abbandono della clausola rebus sic stantibus, la sua riluttanza nel servirsi di "interpretazioni immaginarie", la precisione nel definire in modo innovativo e anticipatore le forme di mercato, così come il suo teorizzare ricorrendo a concetti globali, antesignani rispetto alla teorizzazione dell'epoca.
Socio della Royal Economic Society dal 1897, socio corrispondente (1930) e socio nazionale (1932) dell'Accademia dei Lincei, socio effettivo dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova dal 1934, socio effettivo dell'Istituto veneto di scienze lettere e arti di Venezia dal 1945, socio corrispondente dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna dal 1956, premio Marzotto per le scienze economiche (1952), medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e delle arti (1955), medaglia d'oro dei benemeriti della pubblica finanza (1961); ha collaborato a numerose riviste economiche, italiane ed estere; innumerevoli sono le traduzioni di suoi scritti in francese, inglese e tedesco.
Il F. morì a Padova il 14 genn. 1965.
Oltre a quelle già citate, vanno ricordate le seguenti altre sue opere: L'espansione commerciale degli Stati moderni, Torino 1906; Inflazione monetaria e corso dei cambi, in Giornale degli economisti e Rivista di statistica, LXIV (1923), pp. 67-91, 224-272; Cicli di produzione, cicli del credito e fluttuazioni industriali, in Giornale degli economisti, LXXI (1931), pp. 329-370; Irrtümer in der Zeit als Ursachen wirtschafthcher Schwankungen, in Zeitschrift für Nationalökonomie, IV (1932), pp. 25-51, Introduzione, in Mercato monetario (Nuova Collana di economisti stranieri e italiani, VIII), Torino 1935, pp. IX-XLIII; La teoria delle fluttuazioni economiche, Torino 1947; 2 ediz., ibid. 1956; Scritti vari di economia e finanza, Padova 1954; Lineamenti di una teoria dell'espansione delle economie progressive, in Économia internazionale, IX (1956), pp. 212-229, 438-458, 609-626; Profit et expansion, in Économie appliquée, X (1957), pp. 499-522, Pressione fiscale e situazione del Bilancio, in Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze, XVI (1957), pp. 355-361; Struttura del mercato borsistico e formazione delle quotazioni, in Lezioni del corso di aggiornamento sulle borse valori (Venezia, 5 nov.5 dic. 1957); Note in margine del trattato del Mercato comune europeo, in Il Mercato comune, Quad. 44, Roma 1958, pp. 84-103; Lezioni di scienza delle finanze e diritto finanziario, Padova 1923 (con le ediz. successive fino al 1926); Lezioni di scienza economica, Padova 1929 (con le ediz. successive fino al 1938, ivicomprese le parti speciali: La moneta e i sistemi monetari e Lezioni di economia e legislazione bancaria).
Fonti e Bibl.: Per la bibliografia critica quasi completa sino al 1955 si veda Giornale degli economisti, XIV (1955), pp. 513-525. Si veda ancora F. Vito, La teoria pura della moneta e i cicli economici, in Annali di statistica e di economia, II (1935), pp. 87-109; Studi in onore di M. F., a cura di T. Bagiotti, I-II, Padova 1966; Saggi di economia nell'attualità di M. F., a cura di M. Manfredini Gasparetto, Padova 1982; M. Manfredini Gasparetto, Il commercio internazionale secondo la teoria dinamizzata dei costi comparati, Padova 1987, ad Indicem; M. F., l'uomo e l'economista, a cura di M. Manfredini Gasparetto, Padova 1992 (con bibliogr. aggiornata); Mediocredito centrale, Associazione borsisti "Marco Fanno", Atti della Giornata di studio dedicato a M. F., Roma 1993.