GAGLIUFFI, Marco Faustino
Improvvisatore e latinista, nato nel 1765 a Ragusa di Dalmazia, morto a Novi Ligure nel 1834. Entrato a Roma nell'ordine degli scolopî, per alcuni anni insegnò retorica nei collegi dell'ordine a Urbino e a Roma fino a che nel 1798 abbandonò l'abito talare e prese parte attiva al governo della Repubblica Romana. Caduta la Repubblica fu imprigionato; ma riuscì a evadere e riparò a Genova, e dalla Repubblica Ligure fu mandato a Parigi. In seguito ebbe a Genova la cattedra di eloquenza e quella per il commento del Codice napoleonico. Dopo la restaurazione lasciò l'insegnamento e cominciò a viaggiare in Italia e all'estero, destando ammirazione per le sue eleganti improvvisazioni latine. Da Carlo Alberto fu nominato bibliotecario dell'università di Genova.
Una straordinaria prontezza di memoria, molta facilità nel poetare e soprattutto un'assoluta padronanza del latino lo resero singolare poeta estemporaneo. A Roma, dove l'Arcadia lo aveva accolto col nome di Chelinto Epirotico, traduceva all'improvviso in latino poesie recitate da Gherardo de Rossi, dal Monti, dal Rezzonico e da altri. Per questa dote eccezionale si distinse poi anche a Genova e a Parigi traducendo lì per lì in aureo latino i due improvvisi del Gianni: La battaglia di Marengo e L'assedio di Genova. Ma la piena conoscenza del latino e il suo gusto veramente classico risaltano maggiormente dalle sue poesie meditate, tra le quali tiene il primo posto il poemetto in esametri Navis Ragusina che, descrivendo il varo di una nave a Ragusa, celebra le glorie della città. Ma sono notevoli anche le poesie estemporanee (Scherzi estemporanei in latino, Verona 1826), specie quelle dettate al poeta da un viaggio in Svizzera. Soltanto una parte delle sue poesie egli raccolse nei Poemata varia meditata et extemporalia del 1833, ai quali mandò innanzi una dissertazione sulla fortuna della lingua latina da lui esaltata come la più adatta a trattare argomenti scientifici e degna di essere adottata dagli scrittori come lingua universale.
Bibl.: E. De Tipaldo, Biografia di italiani illustri del sec. XVIII e XIX, V, Venezia 1836; L. Carrer, in Galleria di Ragusei illustri, Ragusa 1841; A. Vitagliano, Storia della poesia estemporanea..., Roma 1905, pp. 132-134; D. Körbler, Dubrovcanin Marko Faustin Galjuf (Gagliuffi), posljednji nas znatniji latinist (Il Raguseo M. F. G., l'ultimo dei nostri più ragguardevoli latinisti), in Rad, CXCIV (1912); L. Rava, Il cittadino G. Presidente della Repubblica Romana nel 1798, in Nuova Antologia, maggio 1919; G. Giannini, Un insigne latinista, in Archivio storico per la Dalmazia, aprile 1927.