CARLONI, Marco Gregorio
Figlio di Tommaso e di Maria Antonia De Sanctis, cittadini romani, nacque a Roma il 7 febbr. 1742 (Roma, Arch. stor. del Vicariato: S. Andrea delle Fratte, Liber V Baptizatorum, f.93). Mancano notizie sulla sua formazione artistica. Della sua vita privata sappiamo solo che l'8 maggio 1770sposò la romana Giovanna Martinelli (Ibid., S. Nicola de' Prefetti, Liber III Matrimoniorum, f.143). D'altra parte, dalla produzione incisoria sinora rintracciata è lecito arguire che dovette godere fama costante.
Alla prima produzione appartengono tre tavole rappresentanti antiche iscrizioni greche e latine che il C. dovette eseguire intorno al 1765 (G. L. Oderici, Dissertationes et adnotationes, Romae 1765, pp. 304, 310). Dello stesso periodo è pure l'incisione allegorica con figura muliebre che appare sul frontespizio dei cinque tomi componenti la decima edizione dell'Iconologiadel cav. C. Ripa perugino (Perugia 1765-67); nel primo volume è del C. (su disegno di C. Mariotti) anche una figura di Giove. A queste si aggiunge una stampa con la Facciata della Piramide di Caio Cestio verso Ponente, inserita nel volume Roma antica (3 ediz., Roma 1771) di F. Nardini.
Il nome del C. è legato anche alla documentazione artistica della Domus Aurea: Vestigia delle Terme di Tito e loro interne pitture (Roma 1776-78), per la quale egli incise le sessanta tavole su disegni del pittore polacco F. Smugliewicz e dell'architetto V. Brenna (cfr. Polonia: arte e cultura…[catal.], Firenze 1975, pp. 246-251). Anche dopo, in équipe con altri incisori (G. Carattoni, G. Bassi, D. Pronti), lavorò per lo stesso editore, L. Mirri, incidendo tavole, di alcune delle quali aveva eseguito anche i disegni, raffiguranti divinità ed eroi del mondo antico con i loro simboli (Giornale delle Belle Arti, 1784, pp. 12 s.).
Nel 1779incise a colori dodici stampe riproducenti, non del tutto fedelmente, le antiche pitture trovate nello scavo delle fondamenta del palazzo Rospigliosi, dove in origine erano le terme dell'imperatore Costantino (Pietrangeli, pp. 59s.). E ancora negli anni seguenti incideva statue famose (come l'ApollodelBelvedere, sudisegno di V. Dolcibeni: Giornale delle Belle Arti, cit.)e la serie Bassorilievi volsci in terra cotta dipinti a vari colori trovati nella città di Velletri nel 1781, stampata nel 1785(i relativi rami, cm 36 × 25, sonoconservati presso la Calcografia nazionale in Roma). Al 1786c. risale una serie di quattordici incisioni inserite nei volumi di F. Cancellieri De secretariis basilicae Vaticanae (Romae 1788):nel primo è quella raffigurante Pio VIin trono (su dis. di un Penna); nel secondo sono contenute dodici incisioni che rappresentano vane piante della vecchia basilica vaticana e dei palazzi vaticani; nel quarto, infine, è l'incisione con la Campana di S. Pietro (su disegno dello stesso C.) che fu costruita da L. Valadier.
Il Le Blanc cita un ritratto della Beata Giovanna M. Bonomi (in folio) e un ovale con F.Zacchiroli.
Il C. morì presumibilmente a Roma nel 1796(Thieme-Becker).
Bibl.: L. De Angelis, Notizie degli intagliatori… aggiunte a Giovanni Gori Gandellini, Siena 1510, p. 53; P. Zani, Enciclopedia… delle belle arti, I, 6, Parma 1820, p. 18; Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, p. 593; F. Brulliot, Dict. des monogrammes, marques figurées…, Munich 1832, II, n. 1973; G. K. Nagler, Neues Allgem. Künstler-Lexicon, München 1835, II, p. 367; C. Pietrangeli, Scavi e scoperte di antichità sotto il pontificato di Pio VI, Roma 1958, pp. 32, 59 s.;M. N.Pinot De Villechenon-Lepointe, Un album de dessins d'antiques au Louvre: M. C. et les peintures de la Domus Aurea, in Revue de l'art, 1971, n. 14, pp. 86-92; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 8.