MAROLDO, Marco
– Nacque a Bella, presso Potenza, intorno al 1425. Non sono noti i nomi dei genitori; la famiglia era di nobile e antica origine fiorentina.
In gioventù entrò nell’Ordine domenicano e divenne maestro di arti e teologia. Negli Inventari di libri di S. Domenico di Perugia si trova l’indicazione di un volume preso in prestito e poi restituito dal M., che evidentemente si era formato nel convento perugino: si tratta di due testi storiografici, le Storie di Diodoro Siculo e l’epitome di Giustino delle Storie di Pompeo Trogo.
Tra il 1468 e il 1469 il M. fu priore del convento di S. Domenico di Napoli. Nel 1468 fu nominato professore di filosofia presso l’Università di Napoli; mantenne questo incarico fino al 1480, tenendo letture nell’auditorio del convento di S. Domenico.
Dall’esame dei rotuli dello Studio risulta che per i suoi insegnamenti ricevette una retribuzione media di 60 ducati per ciascun anno accademico (eccetto per il 1472-73: 20 ducati; per il 1473-74: 90 ducati; per il 1478-79: 50 ducati). Al denaro si aggiungevano donazioni in drappi e panni scarlatti da parte degli scolari. La prima testimonianza della presenza del M. nell’orbita dello Studio di Napoli risale tuttavia al 12 dic. 1465, data in cui i rotuli riportano che egli, non ancora lettore di filosofia, ricevette 50 ducati in qualità di confessore di don Enrico di Aragona, marchese di Gerace.
Dal 1473 al 1475 fu inquisitore nel Regno di Sicilia. Il 5 giugno 1473 il maestro generale dell’Ordine, Marziale Auribello, essendo vacante la sede inquisitoriale di Reggio Calabria, vi pose a capo il M., la cui carica fu confermata il 21 luglio 1474.
Negli anni 1474-75 il M. si trovò al centro di una controversia interna all’Ordine, che ebbe come giudice il cardinale Oliviero Carafa, il quale divenne protettore dell’Ordine nel 1478. La controversia, i cui dettagli non sono noti, è brevemente ricordata nei registri dell’Archivio generale dell’Ordine: «Mag. Marcus de Maroldis de Bella habuit litteras quod omnes fratres sub precepto et sub pena suspensionis ab officiis eorum stare debeant determinationi rev.mi d. card. Neapolitani in causis prefati dicti mag. Marci. Primo julii 1474». E, successivamente: «Mag. Marco de Maroldis de Bella fuit data littera per quam revocantur ordinationes facte contra eum per fr. Gasparem, et confirmantur ordinationes per card. Neapolitanum, et alia multa, prout continentur in copia signata +. Dat. Rome XXI aprilis 1475».
Nel 1481 il M., che si trovava a Roma, successe a Salvo Cassetta in qualità di maestro del Sacro Palazzo apostolico.
Secondo quanto riporta il Diario romano di Jacopo Gherardi, il 26 marzo 1481, solennità dell’Annunciazione, in qualità di maestro del Sacro Palazzo il M. pronunciò al cospetto di papa Sisto IV la Sententia veritatis humanae redemptionis. Sermo in die Annuntiationis in capella papae. In questa orazione il M. tesse le lodi di Mattia, sapiente re degli Ungheresi, e di Ferdinando, re di Napoli, i quali, mossi da zelo cristiano, protessero con le armi i cristiani dalla minaccia dei Turchi.
Il Diario romano del Gherardi riporta pure un imbarazzante incidente in cui fu implicato il M.: il 16 giugno 1481, nel sabato detto della Trinità, il papa e il cardinale Giovanni Battista Cibo attendevano in S. Pietro la recita dell’orazione vespertina; ma la persona – non nominata nel Diario – a cui era stata affidata la declamazione non si presentò e la responsabilità ricadde sul M. che, in qualità di maestro del Sacro Palazzo, avrebbe dovuto vigilare sull’adeguatezza della scelta dell’oratore. Un simile imprevisto accadde anche il successivo 1° novembre, solennità di tutti i santi, quando il M. stabilì che il discorso dovesse essere pronunciato da un frate domenicano che tuttavia, sempre secondo il Diario, si rivelò inadeguato.
Nel corso del suo mandato di maestro del Sacro Palazzo, nel giorno dell’Epifania di un anno non precisato il M. pronunciò al cospetto del papa anche l’Oratio de Epiphania.
Il 27 luglio 1491 il M. fu nominato arcivescovo di Reggio Calabria, dove morì nel 1495.
Fonti e Bibl.: J. Gherardi, Diarium Romanum ab a. 1479 ad a. 1484, a cura di E. Carusi, in Rer. Ital. Script., 2a ed., XXIII, 3, pp. 41, 57, 78; Bullarium Ordinis ff. praedicatorum, III, Romae 1731, pp. 501 s.; IV, ibid. 1732, p. 76; J. Catalano, De magistro Sacri Palatii apostolici, Romae 1751, p. 102; G.B. Mittarelli, Bibliotheca codicum manoscriptorum monasterii S. Michaelis Venetiarum…, Venetiis 1779, p. 744; S.L. Forte, The cardinal-protector of the Dominican Order, Roma 1959, p. 24; Th. Kaeppeli, Inventari di libri di S. Domenico di Perugia (1430-1480), Roma 1962, p. 270; J.W. O’Malley, Preaching for the popes, in The pursuit of holiness in late Medieval and Renaissance religion, a cura di Ch. Trinkaus - H.A. Oberman, Leiden 1974, pp. 415, 418 s., 422, 429, 439; E. Cannavale, Lo Studio di Napoli nel Rinascimento, Sala Bolognese 1980, pp. 46-51, CCLXXXI; Hierarchia catholica, II, p. 222; Th. Kaeppeli, Scriptores Ordinis praedicatorum Medii Aevi, III, pp. 104 s.