PERPERNA (Perpenna), Marco (Perperna M. Filius M. nepos)
Generale romano. Figlio del M. Perperna console nel 92 a. C.: di famiglia quindi appartenente alla nobilitas senatoria. Partigiano di Mario, fu tra coloro che resistettero dopo il ritorno di Silla in Italia. Nell'82 era pretore in Sicilia, quando Pompeo vi portò la guerra contro il console mariano Cn. Carbone lì ritiratosi contando appunto sull'appoggio di P. La condotta di P. nei riguardi di Carbone non è ben chiara: Carbone poté essere ucciso senza avere ricevuto alcun aiuto da lui. P. si avviò verso l'Italia nella vana speranza di potere ancora liberare C. Mario il Giovane, assediato in Preneste. Che cosa abbia fatto poi tra l'82 e il 78 non sappiamo: sfuggì in ogni modo alle persecuzioni di Silla. Nel 75 partecipò attivamente al primo tentativo di reazione antisillana di Emilio Lepido: dopo il fallimento dell'impresa fu costretto a rifugiarsi in Sardegna, donde, per l'opposizione del governatore dell'isola, passò col resto delle sue truppe in Spagna al seguito di Sertorio (76). Con lui venne a Sertorio un notevole incremento di prestigio e di forze militari, tanto più che P. era seguito da parecchi senatori, ma anche penetrò nel suo campo il demone della discordia. Il lento ma sicuro imporsi delle truppe di Metello e di Pompeo creò dei malcontenti tra i seguaci di Sertorio e favorì P. nel piano di sostituirglisi. Nell'inverno 73-72 Sertorio venne assassinato in Osca durante un banchetto da congiurati, a cui P. diede il segnale. Egli assunse la successione, senza sapere rimediare alla situazione e anzi peggiorandola, sinché fu preso abilmente in un'imboscata da Pompeo e ucciso. Un suo tentativo di ottenere grazia consegnando a Pompeo le carte di Sertorio non ebbe successo: Pompeo le bruciò (72 a. C.). Come dicono i fatti, senza bisogno di commenti, fra i tipi di avventurieri audaci e loschi che la costituzione di eserciti personali rese possibile verso la fine della repubblica, P. è uno dei più notevoli.
Bibl.: W. Drumann-P. Groebe, Geschichte Roms in seinen Übergange von der republikanischen von monarchischen Verfassung, 2ª ed., IV, Lipsia 1908, p. 369 segg.; A. Schulten, Sertarius, Lipsia 1926, passim; Cambridge Ancient History, IX (1932), pp. 321 segg.