Ammiraglio e uomo politico romano (63 a. C. circa -12 a. C.); sostenne validamente Ottaviano nella lotta per la conquista del potere, portando soprattutto il contributo della forte marina da guerra da lui riorganizzata; ebbe parte preminente nella guerra di Perugia; fu pretore nel 40, quindi governatore in Gallia; console nel 37 costruì una potente base navale presso Baia (portus Iulius); sconfisse a Milazzo e a Nauloco (36) Sesto Pompeo e ad Azio (31) fu l'artefice della decisiva vittoria su Antonio. Ottaviano, divenuto Augusto, lo volle stretto collaboratore fino ad associarlo nella tribunicia potestas e nell'imperium proconsulare, poteri conferitigli nel 18 a. C. per cinque anni. Svolse in Oriente notevoli missioni: con i Giudei seguì una politica larga di concessioni. Sia durante la sua edilità (33) sia successivamente, eresse in Roma monumentali opere pubbliche, particolarmente nel Campo Marzio (Pantheon, terme, acquedotti). Scrisse orazioni e memorie; preparò anche il materiale per una carta geografica del mondo (orbis pictus). Ebbe tre mogli: Pomponia, figlia di Attico, Marcella, nipote di Augusto, Giulia, figlia di Augusto, da cui nacquero Gaio Cesare, Vipsania Giulia Agrippina meglio nota come Giulia minore, Lucio Cesare, Agrippa Postumo e Agrippina maggiore. Gli furono erette molte statue fra cui una colossale nel Pantheon e una equestre sull'Acropoli. Conosciamo il suo ritratto sia da monete sia da varie statue e teste marmoree; compare anche nel fregio dell'Ara Pacis.