Ana, Marcos. – Pseudonimo del poeta spagnolo Fernando Macarro Castillo (Alconada 1920 - Madrid 2016). Proveniente da una famiglia indigente, è entrato giovanissimo nel Partito comunista, divenendo istruttore della Gioventù dell’Ejercito del Centro; ingiustamente accusato dal regime di F. Franco di tre omicidi, è stato arrestato nel 1939, più volte torturato e liberato solo nel 1961 grazie all’intervento di Amnesty International, essendo il detenuto vissuto più a lungo nelle carceri franchiste (esperienza descritta nel testo autobiografico Decidme cómo es un árbol. Memoria de la prisión y la vida, trad. it. 2009). Gli esordi della sua produzione poetica, definita “di trincera” e sostanziata dal dramma della detenzione e dal tormentato sogno della libertà, si collocano nel carcere di Burgos, dal quale i suoi scritti uscivano clandestinamente per essere divulgati da poeti quali R. Alberti e P. Neruda, che si sono battuti strenuamente per la sua liberazione. Tra le raccolte edite occorre citare Poemas desde la cárcel (1960), España a tres voces (1961) e Las soledades del muro (1977); instancabile difensore della libertà, nel saggio Vale la pena luchar (2013) ha sostenuto il movimento degli Indignados.