mare
mare [Lat. mare] [GFS] Nella geografia fisica: (a) generic., nome con il quale s'indicano gli spazi acquei del globo terrestre, a eccezione delle acque continentali (lagune, laghi e corsi d'acqua); (b) specific., chiamandosi oceani i vasti spazi acquei che circondano i continenti, si chiamano m. le distese acquee che dipendono da uno o più oceani e si differenziano da questi per caratteristiche proprie (morfologiche, batimetriche, chimico-fisiche, di marea, ecc.), più o meno fortemente a seconda dell'ampiezza della zona di contatto. Se quest'ultima è piuttosto ampia, la differenziazione è poco marcata: è il caso dei m. marginali (per es., il M. del Nord) e dei m. periferici (per es., il M. del Giappone). Una forte differenziazione si ha invece quando la comunicazione tra m. e oceani avviene attraverso pochi e stretti passaggi, com'è nei m. interni (per es., M. Baltico) e spec. nei quattro m. mediterranei (Artico, Mediterraneo, Mediterraneo americano e Mediterraneo australasiatico). Nell'uso corrente, ma non in quello scientifico, si chiamano m. zone oceaniche senza caratteristiche proprie, avendosi allora pure denomin. geografiche (per es., M. Arabico), e anche veri e propri laghi (per es., M. Caspio e M. Morto). Lo studio delle proprietà fisiche delle acque marine e oceaniche, nonché della dinamica di esse, è compito dell'oceanologia. ◆ [ASF] M. lunari: denomin. data da G. Galilei, che per primo le studiò, alle regioni pianeggianti e dall'apparenza oscura della superficie della Luna: → Luna: Apparenze della superficie della Luna. ◆ [FSN] Densità di m. nei nucleoni: v. partone: IV 491 e. ◆ [GFS] Stato del m.: è espresso in gradi e termini descrittivi di una delle varie scale numeriche in uso, poco diverse tra loro e tutte in relazione con la scala Beaufort d'intensità del vento; la scala in uso nella marineria italiana, valida per il Mediterraneo, è nella tab. qui riportata (il grado numerico è spesso indicato come "forza di m.": per es., "m. forza 5" indica m. molto agitato, con vento abbastanza forte).