MARESCALCHI, Ferdinando, conte
Uomo politico, nato a Bologna nel 1754, morto a Modena il 22 giugno 1816. Di famiglia assai facoltosa, frequentò il collegio San Carlo di Modena, poi si laureò in legge nell'Ateneo bolognese, e il 3 ottobre 1775 succedette nella carica senatoriale al padre, che vi aveva rinunciato. Il 29 ottobre 1781 fu nominato gonfaloniere di giustizia, e più volte poi, riconfermato nella carica (1788, 1789, 1791 e 1794). Quando i Francesi comandati da C. Augereau entrarono in Bologna (18 giugno 1796), precedendovi d'un giorno il Bonaparte, il M. fece parte di quella commissione mandata a Modena (12 ottobre) per la formazione della federazione cispadana delle quattro provincie, ma già prima aveva pubblicato (30 settembre) un Catechismo politico italiano per istruzione del popolo. Proclamata a Reggio il 31 dicembre 1796 la Repubblica Cispadana ed eletto il 9 aprile successivo il corpo legislativo, il M. fu scelto il 13 agosto 1797 a rappresentare a Vienna la Repubblica Cisalpina; ma vi andò solo nell'aprile 1798 e la sua missione fu assai sterile. Tornato a Milano nel marzo del 1799, fu compreso nel Direttorio cisalpino: carica che esercitò per poco, poiché, all'invasione austro-russa, si rifugiò in Francia. Rimase a Parigi fin dopo Marengo, e, rientrato in Milano, fu dal Bonaparte eletto (28 giugno 1800) membro della consulta straordinaria legislativa della Repubblica Cisalpina. Andò poi nell'agosto a Parigi per presentare al Primo console, insieme con Greppi, la medaglia commemorativa di Marengo; e vi restò in qualità di rappresentante della Cisalpina. Con il Bonaparte ebbe frequenti colloquî sulle miserande condizioni d'Italia. Partecipò ai comizî di Lione (dicembre 1801-gennaio 1802), fu nominato membro della consulta di stato e subito dopo ministro delle Relazioni estere della Repubblica Italiana, con residenza a Parigi. Nel luglio del 1803 accompagnò il Bonaparte nel Belgio e nel maggio del 1805 a Milano per l'incoronazione a re d'Italia. Nel 1809, Napoleone lo creò conte dell'impero. Assisté poi al crollo della fortuna napoleonica: e a Parigi ricevette la deputazione lombarda, recante il voto della deputazione nazionale italiana, e procurò fosse ammessa alla presenza degli alleati, specialmente dell'imperatore d'Austria (7 maggio 1814) adoperandosi anch'egli a perorare la nobile causa. Nominato il i° giugno commissario imperiale per i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, destinati all'ex-imperatrice Maria Luisa, lasciò Parigi il 20 di quello stesso mese e si trasferì a Parma. Vi rimase fino al maggio del 1815, quando fu nominato ministro plenipotenziario d'Austria presso Francesco IV di Modena. Il 25 gennaio 1816 l'imperatore d'Austria lo creò gran ciambellano.
Bibl.: T. Muzzi, Vita di F. M. patrizio bolognese, Milano 1932.