maresciallo
In origine, titolo (corrispondente al lat. comes stabuli) del governatore delle scuderie regie, derivante dalla radice germanica marah-scalc («addetto ai cavalli»); in seguito fu denominazione di alti dignitari di corte nei regni barbarici. Nel periodo carolingio, il m. divenne uno dei tre grandi dignitari (con il senescalco e l’Oberschenk) che presiedevano alla corte regia. Tale carica persistette nell’epoca feudale. In Francia, sotto i Capetingi, si riscontravano più m., alle dipendenze del conestabile. Dopo la soppressione dell’ufficio del conestabile a opera di Richelieu, nel 1627, i m. di Francia (creati da re Filippo Augusto nel 1185) continuarono a essere considerati come grandi ufficiali della Corona. In molti eserciti il titolo di m. (Francia) o di feld-m. (Inghilterra, Germania, Austria-Ungheria, Russia) servì a designare il supremo grado della gerarchia militare. Nell’esercito italiano contemporaneo m. è anche un grado della gerarchia militare dei sottufficiali.