TROTTA, Margarethe von
Regista e attrice cinematografica tedesca, nata a Berlino il 21 febbraio 1942. Dopo gli studi a Parigi e a Monaco, ha fatto teatro a Dinkelsbühl, Stoccarda e Francoforte e, come attrice, ha preso parte dal 1968 al 1984 a film di R.W. Fassbinder, C. Chabrol, K. Zanussi, e V. Schlöndorff (n. 1939), suo marito, col quale ha collaborato alla regia di Die verlorene Ehre der Katharina Blum (Il caso Katharina Blum, 1975). Tre anni più tardi firma il primo film, Das zweite Erwachen der Christa Klages ("Il secondo risveglio di Christa Klages", 1978), da molti considerato tra i suoi migliori e nel quale enuncia il tema di fondo della propria creatività: l'insanabile dissidio tra le regole sociali e la felicità individuale, tra razionalità e sentimento. Questo secondo aspetto è particolarmente evidente, con riflessi bergmaniani, in Schwestern oder die Balance des Glücks (Sorelle - L'equilibrio della felicità, 1979), dove il conflitto tra due sorelle, l'una inserita nel sistema, l'altra incapace di accettarlo, mette in crisi molte certezze. Due sorelle sono ancora le protagoniste del successivo Die bleierne Zeit (Anni di piombo, 1981) che, grazie anche al Leone d'oro vinto alla mostra di Venezia, dà alla regista una più vasta notorietà internazionale.
Opera chiave della filmografia dell'autrice, essa è l'espressione di un atteggiamento morale e ideale che rimarrà intatto nel tempo e di una tensione politica destinata invece ad attenuarsi e modificarsi. Le due donne rappresentano, rispetto al fenomeno del terrorismo, posizioni contrastanti, l'una di condanna o quanto meno di disapprovazione, l'altra di piena e attiva adesione. Su entrambe l'autrice mantiene un atteggiamento non del tutto chiaro, ma la scrittura è robusta nel suo nervosismo, segno di una partecipazione emotivamente sincera e razionalmente meditata. Da questo punto di vista il film più significativo, dallo stile egualmente encomiabile, è Heller Wahn (Lucida follia, 1983), dove ancora due donne delineano alcuni passaggi obbligati della rivendicazione femminista. Dopo aver compiuto in Rosa Luxemburg (1986) un ritratto tra il pubblico e il personale della rivoluzionaria tedesca martire degli spartachisti, liberamente s'ispira alle cechoviane Tre sorelle per Furchten und Lieben (Paura e amore, 1988), una coproduzione italo-franco-tedesca incentrata sul tema della sconfitta ideale ed esistenziale. Più riuscito è l'episodio della T. inserito nel film Felix ("Essere donna", 1988), che non fa torto ai sentimenti femministi della regista senza rinunciare, per la prima volta, al lieto fine. Dopo aver confermato nel triangolo amoroso di Die Rückkehr (L'Africana, 1990) la sua penetrante conoscenza del cuore femminile e la sua sensibilità figurativa, nel 1993 von T., con Il lungo silenzio, anch'esso di produzione italo-franco-tedesca, muovendo dall'assassinio di due magistrati romani, fa appello alle vedove e alle figlie di quanti sono stati uccisi dalla mafia e dal terrorismo perché, non accettando di chiudersi nel lutto, continuino a combattere contro la connivenza fra politici e corrotti. Un'altra coproduzione europea è Das Versprechen ("La promessa", 1994), in cui si racconta con toccante partecipazione la storia di due berlinesi che per quasi trent'anni sono stati costretti a vivere separati ma non hanno abbandonato la speranza di saper preservare il loro amore giovanile.
Ha pubblicato: Die bleierne Zeit (1981; trad. it., Anni di piombo, 1982); Heller Wahn (1983; trad. it., 1983); Rosa Luxemburg (1986); Paura e amore, con D. Maraini e L. Novati (1988).
Bibl.: R. Nöhrmann, Die Frau mit der Kamera, Monaco-Vienna 1980; D. Trastulli, Germania pallida madre, Firenze 1982; G. Grignaffini, Donne cineaste, in Nel corso del cinema: cinema tedesco degli anni Settanta, a cura di F. Grosoli e O. Pignatti, Ravenna 1983; E.C. De Miro, Due giorni di domande a Margarethe von Trotta, in Cinemasessanta, 150, marzo-aprile 1983; I. Franklin, New German cinema: from Oberhausen to Hamburg, Boston 1983; Dossier von Trotta, in Revue du Cinéma, novembre 1983; Margarethe von Trotta, a cura di P. Detassis, Venezia 1984; O. Iarussi, Margaretha von Trotta, in Belfagor, 39 (1984); M. Schiavo, Margarethe von Trotta, Torino 1985; Women and film, women and Literature, a cura di I. Todd, New York 1988. Cfr. inoltre G. Grazzini, in Cinema '82, Roma-Bari 1983; Id., Cinema '84, ivi 1985; Id., Cinema '86, ivi 1987; Id., Cinema '90, ivi 1991; Id., Cinema '93, ivi 1994.