Buy, Margherita
Attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 15 gennaio 1962. Dotata di una bellezza poco appariscente e di un inquieto carisma, ha saputo rappresentare con disinvoltura la donna degli anni Novanta, tanto da essere considerata dalla critica una delle attrici simbolo del nuovo cinema italiano. Ha dato vita a una serie di personaggi fragili e sensibili, non lontani dalla sua reale personalità, caratterizzandoli con angosce, paure e ansie tipicamente femminili. Come migliore attrice protagonista ha ricevuto per due volte il prestigioso David di Donatello, nel 1991 e nel 1999, rispettivamente per La stazione (1990) di Sergio Rubini e Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni.
Dopo aver conseguito la maturità scientifica e successivamente il diploma all'Accademia d'arte drammatica ha debuttato in teatro e poi nel cinema in La seconda notte (1987) di Nino Bizzarri. Le sue doti interpretative si sono rivelate in due film diretti da Daniele Luchetti, Domani accadrà (1988) e La settimana della sfinge (1990), nel quale ha avuto il suo primo ruolo da protagonista. Frattanto ha continuato a recitare in teatro in alcuni spettacoli scritti da Umberto Marino, Ce n'est qu'un début, Italia - Germania 4 a 3 e La stazione. Nella versione cinematografica di quest'ultimo testo, diretta da Sergio Rubini (a quell'epoca suo marito), la B. ha ripreso il personaggio di Flavia ottenendo un notevole successo di pubblico. Dopo aver confermato la raggiunta popolarità con Chiedi la luna (1991) di Piccioni, ha animato con tocchi di vivace ironia la figura di una ragazza fragile e ansiosa in Maledetto il giorno che t'ho incontrato (1992), diretto e interpretato da Carlo Verdone. Le prove successive, pur confermando sensibilità e disinvoltura recitativa, sono state meno incisive: Arriva la bufera (1993) di Luchetti, Cominciò tutto per caso (1993) di Marino, Prestazione straordinaria (1994) di Rubini, Va' dove ti porta il cuore (1996) di Cristina Comencini, Cuori al verde (1996) di Piccioni, Testimone a rischio (1997) di Pasquale Pozzessere. Con maggiore intensità ha reso invece il personaggio di suor Caterina in Fuori dal mondo (1999), al fianco di Silvio Orlando. La sua attività è proseguita con: Dolce far niente (1999) di Nae Caranfil, L'ombra del gigante (1999) di Roberto Petrocchi, Tutto l'amore che c'è (2000) di Rubini e Controvento (2000) di Peter Del Monte. In Le fate ignoranti (2001) di Ferzan Ozpetek, la B. ha conferito al suo personaggio, delicato e drammatico, una forza espressiva e, al contempo, una morbidezza di toni che ne hanno fatto una delle sue prove più profonde e mature.