HACK, Margherita
Astronoma, nata a Firenze il 12 giugno 1922 e morta a Trieste il 29 giugno 2013. Alla carriera universitaria, iniziata nel 1964 all’Università di Trieste, dove ottenne la cattedra di professore ordinario, prima donna in Italia a ricoprire tale ruolo nel campo dell’astronomia, affiancò l’incarico di direttrice dell’Osservatorio astronomico triestino e, dal 1984, del Dipartimento di astronomia, da lei fondato. Membro dell’Accademia nazionale dei lincei, dell’International astronomical union (IAU) e della Royal astronomical society, fu protagonista di una notevole attività di divulgazione scientifica, intensificatasi negli ultimi anni della sua carriera, e di un forte impegno nel sociale e nella politica, in nome della libertà di ricerca e della laicità dello Stato.
Il campo di ricerca scientifica di H. ha abbracciato diversi settori, accomunati tutti dallo stesso comune denominatore: le stelle. A partire dallo studio di una classe di stelle variabili, chiamate Cefeidi, il suo principale settore d’interesse divenne rapidamente la spettroscopia stellare, sia nel visibile sia nell’ultravioletto, e in particolare l’analisi delle atmosfere e delle composizioni chimiche delle stelle e degli effetti osservabili dell’evoluzione stellare. Ha fornito importanti contributi nello studio delle stelle in rapida rotazione, e in particolare in quelle di tipo Be, che presentano uno spettro continuo solcato di righe scure, e nell’individuazione di coppie di stelle che orbitano attorno a un baricentro comune. Tra queste ultime, due sistemi sono stati oggetto delle sue prolungate osservazioni nell’ultravioletto: Beta Lyrae, una binaria a eclisse (ossia nella quale periodicamente una stella nasconde l’altra) che manifesta fenomeni tali da presupporre l’esistenza di una sorgente di energia ignota (questione aperta ancora oggi); Epsilon Aurigae, che scoprì essere costituito da una stella maggiore e da una più piccola, ma molto più calda.
Nel 1997 andò in pensione e fu nominata professore emerito dell’Università di Trieste. Da allora si moltiplicarono i suoi interventi nei media, nelle conferenze e nei dibattiti pubblici, con prese di posizione sui temi più svariati: dalla politica, al nucleare, ai diritti umani e a quelli degli animali. Dopo l’esperienza come consigliere comunale a Trieste dal 1993 al 1995, eletta nella lista Alleanza per Trieste, nel 2005 si candidò con il Partito dei comunisti italiani (PdCI) alle elezioni regionali in Lombardia e l’anno seguente alle politiche, in entrambi i casi venendo eletta, ma rinunciando ai seggi. Fu di nuovo eletta alle regionali del Lazio del 2010 tra le file della Federazione della Sinistra, anche in questo caso dimettendosi. Combatté sempre ogni forma di superstizione e da atea convinta fu sempre certa che la morale derivi non dalla religione, ma dalla coscienza.
Tra le sue pubblicazioni divulgative ci si limita a segnalare: L’amica delle stelle (1998), Qualcosa di inaspettato. I miei affetti, i miei valori, le mie passioni (2005), L’universo nel terzo millennio (2007), Libera scienza in libero Stato (2010), Il mio infinito. Dio, la vita e l’universo nelle riflessioni di una scienziata atea (2011).
Bibliografia: F. Matteucci, Hack, Margherita, in Dizionario biografico degli Italiani – Italiani della Repubblica, 2014, www.treccani.it.