margherita (margarita)
La m. è " una pietra preziosa che per altro nome si chiama ‛ perla ' " (Buti, in nota a Pd II 34). Il termine ricorre alcune volte, anche nel significato più generico di " pietra preziosa ": Cv I IX 6 l'oro, le margarite e li altri tesori che sono sotterrati; IV XI 4 e 5, dove si discute della ‛ perfezione ' o meno dell'oro e delle margherite, e XIV 9; in XXX 4 (tre volte) sono ricordati l'evangelico non si deono le margarite gittare innanzi a li porci (cfr. Matt. 7, 6) e la favola di Esopo (più è prode al gallo uno grano che una margarita).
Il passo di Rime LXXXIX 14 fu' io così ratto / in trarre a me 'l contrario de la vita, / come vertù di stella margherita (m. è soggetto, vertù oggetto) va riferito, per il concetto, alla canzone del Guinizzelli Al cor gentil rempaira sempre amore (" Foco d'amore in gentil cor s'aprende / come vertute in petra prezïosa ", vv. 11-12), cui D. stesso allude esplicitamente in Cv IV XX 7 (e qui il termine ricorre come apposizione: pietra margarita).
In senso figurato, l'etterna margarita è la luna (Pd II 34), che D. chiama " ‛ margarita ', cioè ‛ perla '... per averla descritta di quel colore e qualità, et esser de la medesima forma " (Vellutello); per estensione, sono così chiamati anche il cielo di Mercurio (VI 127), nonché gli spiriti del cielo di Saturno, che a D. si presentano quali " gemme " splendenti: la maggiore e la più luculenta / di quelle margherite (XXII 29) è l'anima di s. Benedetto.