Mari
Antica città sul medio Eufrate, od. Tell Hariri, in Siria, al confine con l’Iraq. Scavata da missioni francesi dal 1933 al 1939 e ancora dal 1951. La città più antica venne fondata alla metà del 3° millennio, con una città bassa a pianta circolare, in parte erosa dal fiume, e con acropoli centrale. Lo scavo (palazzo, alcuni templi) ha restituito testi coevi a quelli di Ebla, e anche da questi ultimi si sa che M. era allora (ca. 2500-2400 a.C.) un regno importante, in concorrenza commerciale e poi in conflitto con Ebla e con Nagar. Sconfitta Ebla, M. fu a sua volta battuta e distrutta da Sargon di Akkad. Seguì un periodo in cui M. fu retta dagli shakanakku, governatori dei re di Akkad e di Ur III, ma di fatto indipendenti. La fase meglio nota è quella della dinastia amorrea fondata da Yakhdun-Lim (ca. 1820-1800 a.C.), che unificò i capi tribali di Khana e si espanse lungo l’Eufrate fino al confine con Yamkhad, con una puntata al Mediterraneo. La dinastia fu interrotta dalle conquiste di Shamshi-Adad I, che mise insieme un vasto regno dell’Alta Mesopotamia, e delegò il governo di M. al figlio Yasmakh-Addu (ca. 1800-1780 a.C.). Costui non brillò per capacità di governo, e fu comunque travolto alla morte del padre. Tornò al potere (con l’aiuto di Yamkhad) la dinastia locale, con Zimri-Lim (ca. 1780-1758 a.C.), che ristabilì il controllo di M. su gran parte della valle del medio Eufrate e del Khabur e partecipò al gioco di alleanze e guerre in Mesopotamia. Hammurabi di Babilonia, dapprima alleato di M., cambiò poi atteggiamento, conquistò M. e dopo pochi anni la distrusse radicalmente. Il regno di M. includeva un elemento urbanizzato, accentrato sulla capitale e su capoluoghi provinciali come Terqa e Tuttul sull’Eufrate, Saggaratum e Qattunan sul Khabur, e un elemento pastorale (allevamento transumante di ovini), detto Khana, suddiviso nelle tribù dei banu-Sim’al («figli del Nord»), cui apparteneva la dinastia regnante, e banu-Yamin («figli del Sud»). Quello di Zimri-Lim, integralmente scavato, è il palazzo mesopotamico meglio noto: si estendeva su due ettari, con stanze intorno a vari cortili, e ben munito verso l’esterno. Gli archivi in esso rinvenuti (epistolari e amministrativi) permettono di ricostruire sia l’organizzazione interna sia le vicende esterne. Si dice dunque «età di M.» il periodo coperto dagli archivi (agli archivi «vivi» di Zimri-Lim si aggiungono i testi di quelli in disuso di Yakhdun-Lim e Yasmakh-Addu), con i piccoli regni disseminati su tutta l’Alta Mesopotamia, e con le grandi potenze che si fronteggiano: il lato dell’Eufrate con Yamkhad, M. e Babilonia, e quello del Tigri con Assur, Eshnunna, e l’Elam. Emergono le procedure diplomatiche e commerciali, le vicende belliche e le mutevoli alleanze, le consuetudini giuridiche, che ne fanno uno dei periodi meglio noti della storia orientale antica.