CORTI, Maria
Linguista e scrittrice, nata a Milano il 7 settembre 1915; professore di Storia della lingua italiana dal 1962 nell'università di Lecce e dal 1963 in quella di Pavia; dal 1976 socio dell'Accademia della Crusca; è stata copresidente della Società internazionale di studi semiotici.
La sua produzione scientifica si presenta notevolmente ampia e diversificata: per un verso il filone che riguarda l'italiano antico, con notevoli edizioni critiche di testi (le Rime e le lettere del quattrocentista napoletano P. J. De Jennaro, 1956, o la bolognese Vita di San Petronio, 1962), studi sulla lingua poetica predantesca (soprattutto gli Studi sulla sintassi della lingua poetica avanti lo Stilnovo, 1963) e stimolanti contributi d'interpretazione dantesca (Dante a un nuovo crocevia, 1981; La felicità mentale. Nuove prospettive per Cavalcanti e Dante, 1983).
Per l'altro verso, la costante volontà di approfondimento e di superamento del discorso sulla ''stilistica letteraria'' in una prospettiva decisamente semiologica: è il discorso critico dei saggi raccolti in Metodi e fantasmi (1969), in I metodi attuali della critica in Italia (1970, con C. Segre), in Il viaggio testuale. Le ideologie e le strutture semiotiche (1978); un primo momento di sistematizzazione è stato offerto in Principi della comunicazione letteraria (1976). Sempre nel campo della contemporaneistica, si colloca la direzione dell'edizione delle Opere di E. Vittorini (1974), di B. Fenoglio (1978; e cfr. Beppe Fenoglio. Storia di un ''continuum'' narrativo, 1980) e di E. Flaiano (1986).
M. Corti è condirettore della rivista Strumenti critici. Alla sua iniziativa si deve la creazione dell'imponente Fondo manoscritti di autori contemporanei presso l'università di Pavia (cfr. il Catalogo, 1982).
Da ricordare infine la sua produzione narrativa, che ha affiancato quella scientifica fin dagli anni Sessanta (L'ora di tutti, 1962; Il ballo dei sapienti, 1966; Voci dal Nord Est, 1986; Il canto delle sirene, 1989; Cantare nel buio, 1991).