MARIA d'Enghien, regina di Sicilia
Nata nella contea di Lecce verso il 1370, morta a Lecce il 9 maggio 1446. Contessa di Lecce e di altre terre pugliesi per eredità del fratello Pietro, morto senza prole, sposò nel 1384 Raimondo del Balzo Orsini e con lui partecipò alle lotte che allora infierivano nell'Italia meridionale tra il partito angioino, che faceva capo a Luigi I d'Angiò, e quello durazzesco capitanato da Carlo III di Durazzo. Morto Luigi I e passato il marito a Ladislao, figlio di Carlo III di Durazzo, il 18 giugno del 1399 M. entrò in Taranto, da Raimondo conquistata al nemico, dopo aver ricevuto da re Ladislao l'infeudazione di tutto quel principato. Mortole il marito il 17 gennaio del 1406 si trovò a dover organizzare la resistenza del principato di Taranto e della contea di Lecce, contro l'esercito di re Ladislao che era già partito per sottomettere Raimondo del Balzo Orsini ribellatoglisi sul finire del 1405. Assediata in Taranto dal re, lo costrinse a interrompere quella lotta nella quale il re di Napoli non riusciva ad aver ragione della resistenza organizzata da una donna. Ritornato l'anno seguente sul terreno delle ostilità, Ladislao potè vincerla solo offrendole la sua mano, e M. cedette Taranto e tutti i suoi feudi, ma divenne in cambio regina di Sicilia. La sua opera quale regina fu quasi nulla. Il marito, occupato nelle continue guerre che caratterizzarono il suo regno, non si curò di lei che non ebbe maniera, in tanto tempestoso succedersi di eventi, di esplicare nessuna attività. Morto Ladislao il 6 agosto del 1414 e successagli la sorella Giovanna II, quest'ultima tenne la cognata in uno stato quasi di prigionia, fin quando le restituì, per ragioni non chiare, la libertà e i feudi. M., passato il principato di Taranto al prímo dei figli di primo letto, Giovannantonio del Balzo Orsini, si ritirò nella sua contea di Lecce. Seguì le alterne fortune di suo figlio che sposò la causa di Alfonso il Magnanimo quando questi mosse alla conquista del regno di Napoli.
Bibl.: A. Cutolo, M. d'E., Napoli 1929.