AGNESI, Maria Gaetana
Nacque a Milano il 16 maggio 1718, morì il 9 gennaio 1799. Matematica, è autrice d'un trattato d'analisi algebrica e infinitesimale. In un primo tempo la sua vita è particolarmente legata alle frequenti accademie domestiche che si tenevano nella casa paterna. Così a nove anni, recitava un discorso latino da lei tradotto dall'italiano del suo maestro "nel quale si dimostra che gli studî delle arti liberali non sono in verun modo discordanti con il sesso femminile". Più tardi, dalle discussioni che si svolgevano in quello stesso ambiente, nasceva il suo libro Propositiones philosophicae (Milano 1738): vi si trattava di logica, di ontologia, di pneumatologia (scienza degli spiriti), meccanica dei gravi, dei fluidi, dei corpi elastici, dei corpi celesti; v'erano notizie sulle meteore, sulle terre, sui mari, sui fossili, sui metalli, le piante, gli animali, ed altre cose ancora. Già dal 1737 l'A. aveva cominciato a studiare matematica. e il suo maestro più insigne fu il padre Ramiro Rampinelli di Brescia, olivetano.
L'opera per la quale si ricorda l'A. è quella che ha per titolo: Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana. Si comprenderà lo scopo di questo lavoro, quando si pensi che, al tempo della sua pubblicazione, i fibri che correvano per le mani degli studiosi non erano più al corrente con i progressi dell'analisi, dovuti in gran parte a numerose memorie comparse negli Acta eruditorum di Lipsia, nelle Memorie dell'Accademia di Parigi, ecc. Ora l'opera dell'Agnesi tiene conto di tali progressi. Essa si divide in due tomi. Nel primo, che tratta "dell'analisi delle quantità finite" insieme con varie curve classiche, viene studiata la versiera, cubica razionale con un punto doppio a distanza infinita. Questa curva, che abitualmente si attribuisce all'A., era già nota a G. Grandi fin dal 1703, Che le diede il nome di versiera nel 1718. Nel secondo tomo viene svolto il calcolo infinitesimale: calcolo differenziale e integrale, "metodo inverso delle tangenti" o risoluzione di particolari classi d'equazioni differenziali. Le Instituzioni, pregevoli per ordine e chiarezza, vennero tradotte in francese e in inglese, e studiate come le migliori del loro genere finché, a loro volta, vennero sostituite dalle opere di Eulero.
Le Instituzioni analitiche dell'Agnesi furono stampate nella casa di lei nel 1748. Qualche mese prima della pubblicazione del suo lavoro ella era stata aggregata all'Accademia delle Scienze di Bologna. Il papa Benedetto XIV ricevette una copia delle Instituzioni e rispose congratulandosi e inviando doni. Con un breve, le venne offerta la cattedra di matematica all'università di Bologna. Così nacque la leggenda secondo la quale ella insegnò veramente in quella città, mentre invece non volle mai accettare la cattedra, malgrado le sollecitazioni degli accademici bolognesi. Ma pubblicato il suo libro, ella seguì quella che era sempre stata la sua inclinazione; e specialmente dopo la morte del padre avvenuta nel 1752, si dedicò per intero alla religione e alle opere di carità: curava gl'infermi nella sua casa dove aveva istituito un ospedale. E mentre il suo nome era ancora ricordato tra gli scienziati per i suoi lavori matematici, ella li aveva lasciati da tempo, come risulta da un fatto particolare. Nel 1762 le furono inviate, dall'Accademia di Torino, delle dissertazioni intorno al calcolo, perché le esaminasse; v'erano alcuni articoli del Lagrange e tra questi l'esposizione del metodo che poi costituì il calcolo delle variazioni. Ella rispose che "le serie occupazioni sue l'impossibilitavano a ricevere questi contrassegni non meritati dell'altrui stima". L'arcivescovo di Milano nel 1771 la chiamò come visitatrice a direttrice d'un ricovero per i vecchi e le vecchie prive d'assistenza. Infine durante gli ultimi quindici anni della sua vita rimase tra le vecchie del Luogo pio Trivulzio, dove morì nell'inverno del 1799.
Bibl.: Luisa Anzoletti, Maria Gaetana Agnesi, Milano 1900.