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BONAPARTE, Maria Letizia

di Ersilio Michel - Enciclopedia Italiana (1930)
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BONAPARTE, Maria Letizia

Ersilio Michel

Nata in Ajaccio il 24 agosto 1750 dalla famiglia Ramolino, andò sposa a Carlo Bonaparte, prima di compiere i quattordici anni, e seguì col marito il partito di Pasquale Paoli nella campagna contro i Francesi, distinguendosi per la sua fermezza virile di fronte ai pericoli. Ma, avvenuta la sottomissione dell'isola, non pensò che a ottenere dalla buona grazia dei nuovi governanti, e particolarmente dal Marbeuf, vantaggi e favori in pro della sua famiglia. Molte cure spese nell'educazione dei numerosi figliuoli che di lei, più che del padre, riconobbero e rispettarono l'autorità. Rimasta vedova nel 1785, sopperì con la sua energia e avvedutezza ai bisogni della famiglia. Più tardi, nel 1793, per essersi dichiarata contro il Paoli e gl'Inglesi, dovette abbandonare Ajaccio e rifugiarsi prima a Tolone e poi a Marsiglia con i suoi figli più giovani. Venne allora a trovarsi in condizioni economiche assai difficili, donde la trassero, negli anni successivi, gli avanzamenti, le vittorie e i trionfi di Napoleone. Ma anche allora continuò a vivere con la massima semplicità, come già prima nella sua casa d'Ajaccio, isolandosi da tutto quello che la circondava e quasi estraniandosi dalla Francia, di cui parlava male la lingua. Dopo la proclamazione dell'Impero, Napoleone le diede il titolo di Madame Mère, l'attorniò d'una casa principesca, la nominò "protettrice generale degl'istituti di carità". Ma essa non si lasciò mai inebriare dai titoli e dalle pompe, e, ritenendo che la nuova dinastia era esclusivamente basata sulla fortuna del fondatore e poteva dipendere dall'esito d'una battaglia, provvide a realizzare grandi economie sull'appannaggio che riceveva. Costretta dagli avvenimenti del 1814 a lasciare Parigi e la Francia, si recò prima a Roma e poi subito dopo all'Elba presso Napoleone, che la mise a parte dei suoi progetti d'evasione. Essa, ch'era sempre d'animo forte e virile, non li disapprovò, anzi forse non mancò di porgere eccitamenti e consigli. Ristabilito l'Impero, raggiunse il figlio a Parigi, ma dopo Waterloo fece ritorno a Roma, dove papa Pio VII la protesse contro i sospetti della Santa Alleanza. Nella vecchiaia soffrì grandi dolori, ma più crudele fra tutti quello di non poter assistere il figlio relegato a Sant'Elena. Morì nel palazzo di Piazza Venezia il 2 febbraio 1836, senza aver obliato un giorno solo la dignità del nome e la gloria del figlio.

Bibl.: Larrey, Madame Mère (Napoleonis mater), voll. 2, Parigi 1892; A. Lumbroso, Napoleone. La sua corte. La sua famiglia, Roma 1911, pp. 39-47. Per il soggiorno di Madame Mère e dei Napoleonidi a Roma dopo la Restaurazione, v. gl'interessanti articoli di D. Angeli in numeri varî del Marzocco, 1928-29.

Vedi anche
Marìa Adelàide di Asburgo-Lorena regina di Sardegna Figlia (Milano 1822 - Torino 1855) dell'arciduca Ranieri, viceré del Lombardo-Veneto, e di Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, sorella di Carlo Alberto. Sposò (1842) il cugino duca di Savoia, il futuro Vittorio Emanuele II. Divenuta regina nel 1849, in accordo con la suocera Maria Teresa, si sforzò ... Carlo Albèrto re di Sardegna Figlio (Torino 1798 - Oporto 1849) di Carlo Emanuele principe di Carignano e di Maria Cristina di Sassonia-Curlandia, ebbe genitori di tendenze apertamente liberali e, educato a Parigi e a Ginevra, fu sottotenente dei dragoni nell'esercito napoleonico. Tornò nel Piemonte nel maggio 1814 e, erede presuntivo ... Ferdinando III di Lorena granduca di Toscana Secondogenito (Firenze 1769 - ivi 1824) di Pietro Leopoldo; il padre, divenuto imperatore, cedette a lui (1790) il granducato di Toscana. F. temperò o annullò molte delle riforme economiche ed ecclesiastiche leopoldine. Occupata la Toscana dai Francesi una prima volta nel 1799 e definitivamente nel 1800, ... Eugen principe di Württemberg Figlio (Öls 1788 - Karlsruhe, Slesia, 1857) del duca Eugenio; imparentato con lo zar Paolo I, che ne aveva sposato la zia Sofia Dorotea, fu nominato generale dell'esercito russo. Combatté contro Napoleone a Smolensk, a Borodino, a Lipsia e nella campagna di Francia. Nella guerra contro l'Impero ottomano, ...
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Vocabolario
letìzia
letizia letìzia s. f. [dal lat. laetitia, der. di laetus «lieto»]. – Sentimento di gioia intima e serena: provare viva l., una soave, un’indicibile l.; avere l’animo pieno di l.; dare, arrecare l.; essere, vivere in l.; servire il Signore...
letiziare
letiziare v. tr. e intr. [der. di letizia] (io letìzio, ecc.), raro. – 1. tr. Rendere lieto, riempire di letizia: mi letiziava con la sua voce (spesso iron.). 2. intr. (aus. avere) Avere letizia, gioire: Per letiziar là sù fulgor s’acquista...
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