MARIA MADDALENA de' Pazzi, santa
Nata a Firenze il 2 aprile 1566 da Camillo Geri de' Pazzi e da Mana di Lorenzo Buondelmonti, il suo nome di battesimo fu Caterina. Ebbe un'infanzia precoce per sentimenti di pietà ed esercizio di virtù: i biografi insistono sopra la sua devozione all'Eucaristia. Nel 1582 entrò tra le carmelitane; vi rivestì l'abito l'anno appresso; il 27 maggio del 1584, durante una violenta malattia, professò, e nello stesso giorno ebbe una delle più celebri estasi. Guarita, riprese la sua vita ordinaria, e rimase poi sempre una religiosa semplice e comune per i fatti esteriori. Non così per la vita intima: ella è una delle più grandi estatiche, nella storia della Chiesa. Miracoli di risanamenti, predizioni, visione dei segreti spirituali, rapimenti formano il tessuto di tutti i suoi giorni. Un amore fortissimo per Cristo e per le anime la tennero sempre in uno stato di attività instancabile: attività di opere, quando poteva, e sempre di pensieri e di sentimenti. Morì il 25 maggio 1607.
Non scrisse nulla di proprio pugno, ma obbligata a confidare quanto le accadeva, furono raccolte sotto sua dettatura le relazioni dei suoi rapimenti: e queste costituiscono uno dei maggiori monumenti della letteratura mistica non solo italiana ma cattolica.
Bibl.: Acta Sanctorum, Maggio, VI, pp. 175-348, ove sono riprodotte le "vite" che ne scrissero il Puccini e il Cepari. (Della vita scritta da quest'ultimo, v. anche l'ed. a cura di E. Venturi, Prato 1884). Per le opere cfr. Vita ed estasi di S. Maria Maddalena de' Pazzi, voll. 3, in 8°, Firenze 1893 (riproduzione di Vita e ratti, voll. 2, Lucca 1716); ivi, nella prefazione, si troverà un saggio di bibliografia della santa; M. Vaussard, S. Marie M. de' Pazzi, Parigi 1925, e a cura del medesimo, Estasi e lettere scelte, Firenze 1924.