Maria Teresa d’Asburgo
Imperatrice d’Austria, regina dello scacchiere europeo
Maria Teresa d’Asburgo fu una delle figure di maggior rilievo nella storia della monarchia asburgica. Protagonista, nella seconda metà del 18° secolo, della ripresa e del successo internazionale della dinastia degli Asburgo, promosse una politica di grandi riforme da cui derivò un solido sistema amministrativo grazie al quale riuscì a governare efficacemente territori molto vasti
Maria Teresa, nata a Vienna nel 1717, salì al trono d’Asburgo nel 1740 alla morte del padre Carlo VI privo di eredi maschi. Si trovò a governare un vasto complesso di territori, formato sia dai paesi ereditari, così chiamati perché facevano parte dell’antico patrimonio degli Asburgo (province di Austria, Boemia, Moravia, Slesia), sia dai domini acquisiti dagli Asburgo nel corso della straordinaria espansione di fine Seicento inizio-Settecento (Ducato di Milano, Paesi Bassi, Ungheria, Transilvania, Belgrado e vicina area del Danubio). A questo aggregato di paesi Maria Teresa aggiungeva il titolo di imperatrice del Sacro Romano Impero e il controllo indiretto del Granducato di Toscana per il tramite del marito, Francesco Stefano di Lorena.
Fu da subito impegnata a fronteggiare l’ostilità di diversi sovrani europei che, convinti della sua incapacità a governare così estesi territori, pensarono di contestare i titoli con cui aveva ottenuto l’eredità paterna. L’avversario più pericoloso fu Federico II, re di Prussia, che nel 1740 occupò la Slesia e organizzò un’alleanza internazionale per sconfiggere l’imperatrice. Nel conflitto che ne seguì, noto come guerra di Successione austriaca (1740-48), Maria Teresa mise in mostra inattese qualità di sovrana così che, grazie anche a una serie di intese con diversi Stati europei a lei favorevoli, poté concludere vantaggiosamente il conflitto.
La pace firmata ad Aquisgrana nel 1748 riconobbe a Maria Teresa tutti i domini dinastici, con l’esclusione della Slesia passata ai Prussiani, e il titolo imperiale che Maria Teresa condivise col marito incoronato imperatore come Francesco I.
Negli anni che seguirono Maria Teresa si dedicò a una grande opera di riforma dello Stato, intesa a rafforzare la propria autorità e a promuovere la crescita economica e civile dei suoi sudditi. Con la collaborazione di nobili fedeli alla corona, in particolare di Friedrich Wilhelm Haugwitz e Wenzel Anton Kaunitz, attuò una completa trasformazione dell’amministrazione pubblica che sotto di lei divenne un sistema burocratico efficiente e centralizzato.
Maria Teresa promosse anche una serie di riforme religiose ed ecclesiastiche con cui cercò di ridurre i privilegi della Chiesa cattolica, sottoponendo il clero al pagamento dei tributi e limitando la sfera d’azione dei tribunali ecclesiastici. Tale orientamento si mostrò particolarmente vivace nei domini italiani della Lombardia, che divennero il laboratorio privilegiato della sua politica riformatrice, messa in atto da funzionari illuminati, quali il lombardo Carlo Beltrame e l’austriaco Karl Joseph von Firmian.
Devotissima cattolica, non accettò mai il principio della tolleranza religiosa entro i confini dell’impero, procedendo a ripetute deportazioni dei sudditi protestanti in Ungheria e in Transilvania, dove il loro culto era regolato da precise disposizioni emanate da Carlo VI. Emise anche un decreto di espulsione degli ebrei (1744) che fu poi costretta a ritirare.
Nelle relazioni internazionali modificò radicalmente la collocazione degli Asburgo stipulando in funzione antiprussiana un accordo con la Francia, che annullava due secoli di ripetuti contrasti. Il ribaltamento delle alleanze non fu sufficiente a chiudere vittoriosamente la guerra dei Sette anni (1756-63), che vide contrapposte Francia, Austria, Svezia, Sassonia, Polonia e Russia contro Federico II di Prussia e la Gran Bretagna. La sostanziale vittoria anglo-prussiana fece sì che la Prussia conservasse il controllo della Slesia.
Dopo la morte di Francesco I (1765) Maria Teresa associò al trono il figlio Giuseppe II (Giuseppe II d’Asburgo), la cui autorità si affermò rapidamente su quella della madre, soprattutto in politica estera: fu lui infatti l’artefice del riavvicinamento alla Prussia, cui seguì la partecipazione alla spartizione della Polonia, assieme a Federico II e alla zarina di Russia Caterina II. Maria Teresa morì nel 1780.