ACCARDO (Accardi), Mariano
Nacque a Noto nella seconda metà del sec. XV. Probabilmente addottorato in legge, fu al servizio del suo concittadino Rinaldo Montuoro, vescovo di Cefalù, dal quale fu mandato varie volte a Roma, dove trattò affari anche per conto della sua città. Nel 1510 seguì in Spagna il Montuoro, ambasciatore per conto dei Siciliani alla corte di Ferdinando il Cattolico. Morto il Montuoro (ottobre 1511) nel corso della sua ambasceria in Spagna, l'A. rientrò in Sicilia e passò al servizio del viceré Ugo de Moncada, di cui divenne segretario. Nel 1517 accompagnò il Moncada alla corte di Bruxelles, dove questi era stato chiamato in relazione ai noti avvenimenti siciliani del 1516, che avevano portato alla sua cacciata da Palermo. Destituito il Moncada dalla sua carica di viceré e ritornata in Sicilia una certa calma, l'A. rientrò in patria, passando, pare, ai servigi del nuovo viceré Ettore Pignatelli duca di Monteleone. Nel 1521, nominato capitano d'armi di Noto, morì durante la peste che allora desolava quelle contrade.
Uomo di vari interessi culturali, l'A. fu in relazione epistolare con l'umanista siciliano, residente in Spagna, Lucio Marineo e con Erasmo, che aveva conosciuto personalmente ad Anversa nel 1517, approfittando del suo soggiorno alla corte di Bruxelles.
Poco si sa della sua attività letteraria: scrisse, pare, poesie e curò un'edizione di due opere di Raimondo Lullo (Proverbiorum liber, a cui premise una sua Ioanni Francisco de Iudicibus Fregellanos Epistola e Disputatio Eremitae et Raymundi super aliquibus dubiis questionibus sententiarum magistri Petri Lombardi, a cui premise una Iustiniano Deodato epistola)stampate, in un unico volume, a Venezia nel 1507 (l'edizione del Proverbiorum Liber, però, fu ristampata, insieme con la Epistola dell'A., a Maiorca nel 1735).
Fonti e Bibl.: V. Littara, De Rebus Netinis, Panormi 1593, pp. 141, 147; Opus Epistolarum Des. Erasmi Roterodami, a cura di P. S. Allen, II, Oxonii 1910, pp. 472-473, 525; E. Rogent-E. Duran, Bibliografia de les impressions lullianes, Barcelona 1927, pp. 36-37, 289; P. Verrua, Epistolario di Lucio Marineo Siculo, Bologna 1940, pp. 73, 106; B. Croce, Erasmo e gli umanisti napoletani, in Aneddoti di varia letteratura, I, Bari 1953, pp. 176-177.