ADAMI, Mariano (Mariano d'Adamo)
Appartenente a una delle famiglie civili della città di Teramo (un suo parente, o fratello, Giacomo, ebbe la concessione di un feudo e una lettera familiare da Ferdinando I d'Aragona nel 1458), nacque probabilmente nei primi decenni del sec. XV. Addottoratosi in utroque,si avviò alla magistratura e dal 1454al 1465, certamente, era giudice della Corte della Vicaria; nel 1470 era già consigliere della Regia Camera della Sommaria, della quale (unicamente sulla fede dello storico teramano Mutio de' Mutij che nel sec. XVI vide i diplomi regi) fu poi nominato presidente onorario.
Non si era, nel frattempo, estraniato del tutto dalla vita del suo Comune: nel 1470 ne appoggiò a Napoli le richieste, quando un'ambasceria teramana venne a chiedere il possesso del feudo di Frondarolo e la distruzione della rocca che vi era costruita; il 20 febbr. 1481 intervenne come testimone al patto di pace tra i Comuni, limitrofi a Teramo, di Campli e Civitella. Ma si segnalò, specialmente, in difesa della sua città, nel 1484, quando presiedeva il Magistrato cittadino: i tumulti provocati all'inizio dell'anno dalle fazioni degli Spennati, fautori della demanialità regia del Comune, e dei Mazzaclocchi, fautori del ritorno della signoria degli Acquaviva, e i ricorsi al re Ferdinando costrinsero questo a inviare il suo consigliere Marino di Forma per una severa inchiesta tra la popolazione e una dura punizione dei colpevoli. L'A. in veste di capo del Magistrato, trattò con il di Forma e, in luogo di un grande processo, fece approvare un patto di pace solenne con una multa ad entrambe le fazioni. Ciononostante, di lì a qualche tempo, egli fu ucciso, pare per vendetta dei fuorusciti Acquaviva. Il re, appresa la notizia, il 21 giugno 1484 comunicava al suo capitano in Teramo l'invio di un'altra inchiesta. Per la sorte subita dal padre Mariano, il figlio Giovan Francesco fu affrancato dai tributi all'università.
Fonti e Bibl.: N. Barone, Notizie storiche raccolte dai Registri Curiae della Cancelleria aragonese,in Arch. stor. Per le prov. napol.,XIV (1889), p. 11; M. de' Mutij, Della storia di Teramo, dialoghi sette, a cura di G. Pannella, Teramo 1893, pp. 176 ss. e 195-197; N. Toppi, De origine omnium Tribunalium urbis...,Neapoli 1655, p. 112; Anonimo, Catalogo di uomini illustri.., della città di Teramo,Teramo 1766, pp. 56-59;N. Palma, Storia ecclesiastica e civile... di Teramo e diocesi aprutina,II, Teramo 1891, pp. 262, 277 ss.; IV, ibid. 1894, pp. 130 ss.; F. Savini, Il Comune teramano,Roma 1895, pp. 261 ss., 269 e 281; Id., Le famiglie feudali della regione teramana nel Medio Evo,Roma 1917, pp. 12 s.