ARMELLINI, Mariano
Nato a Roma il 7febbr. 1852da Tito, professore di storia naturale alla Sapienza, e da Adelaide Poggioli, fu l'unico dei dieci figli a non seguire la vocazione religiosa.
La tradizionale fedeltà alla S. Sede della sua famiglia era stata dolorosamente colpita quando un fratello del nonno, Carlo A., era entrato con Mazzini e Saffi nel triumvirato della Repubblica romana. Seguendo l'esempio del padre, l'A. fu un convinto propugnatore di una società ispirata agli ideali della fede; in questa luce si spiega l'interesse che lo mosse sempre a studiare i monumenti dell'antichità cristiana e a far partecipare, con conferenze ed opuscoli, anche il pubblico non dotto ai tesori acquisiti dalle recenti scoperte dell'archeologia.L'A. compì i suoi studi al Collegio Romano: a diciotto anni, presentato a G. B. De Rossi, ne divenne con O. Marucchi ed E. Stevenson uno dei tre fedelissimi discepoli, che del maestro dovevano continuare l'opera e il pensiero.
Ristretta fu la cerchia dei rapporti scientifici dell'A. Egli si muove all'ombra del suo maestro, G. B. De Rossi, che, finché visse, riservò al suo Bullettino di Archeologia Cristiana le notizie e lo studio delle scoperte: l'A., però, va oltre lo stesso maestro nel campo dell'apologetica, sino a fare di questa la sostanza delle sue lezioni e di molte sue pubblicazioni. Il suo merito maggiore è di aver tentato un'illustrazione delle chiese romane, valendosi di molti documenti inediti, sparsi in numerosi archivi. In questo campo, irto di difficoltà di ogni genere, egli appare come un pioniere che per la prima volta ricerca, cataloga e ordina i dati storici e i fatti artistici di ogni chiesa; ciò spiega anche una certa superficialità nella presentazione dei documenti, che l'A., peraltro, andò via via correggendo nelle successive edizioni delle opere.
Il primo risultato delle sue continue indagini nelle catacombe romane fu la scoperta del graffito storico dei SS. Felicissimo e Agapito in Pretestato (Scoperta di un graffito storico nel cemeterio di Pretestato sulla via Appia,Roma 1874), dalla quale seppe trarre acute osservazioni topografiche, in parte tuttora valide. Si volse quindi allo studio delle necropoli della via Latina, per le quali pubblicò nel 1874 un volumetto dove rese nota la scoperta di tre gruppi cimiteríali. Più lunghe e fruttuose si rivelarono le indagini nei cimiteri della via Nomentana, il Maius e quello di S. Agnese: nel primo egli credette, ma a torto, di poter indicare la cripta della martire Emerenziana e una memoria dell'apostolo Pietro; il secondo, invece, da lui compiutamente indagato e studiato insieme col complesso monumentale della basilica e del mausoleo di Costantina, venne per la prima volta diligentemente illustrato con competenza (Il cimitero di S. Agnese sulla via Nomentana descritto ed illustrato, Roma 1880; e poi Cenni storico-archeologici popolari intorno S. Agnese, ibid. 1886; e Le memorie di S. Agnese V. e M.,in Almanacco delle famiglie cristiane del 1896, pp. 39-44). Frattanto, resosi conto che una più approfondita cultura teologica era indispensabile per la retta comprensione dei monumenti paleocristiani, l'A. decise anche di frequentare il corso di teologia nelle scuole del Seminario Romano, corso che completò nell'Università Gregoriana, conseguendo nel 1880 il dottorato. In questo, stesso anno Leone XIII lo nominò scrittore dell'Archivio Segreto Vaticano; successivamente lo chiamò all'insegnamento dell'archeologia cristiana nel Seminario, Romano (1884) e nel Collegio di Propaganda Fide (1889). Alla sua attività di scrittore si debbono alcuni studi di carattere storico, come Il reggimento civile di Roma nel medio evo. Sunto storico, Roma 1881; Un censimento della città di Roma sotto il Pontificato di Leone X tratto da un codice inedito dell'Archivio Vaticano,ibid. 1882; il Diario di Leone X di Paride de Grassi maestro delle cerimonie pontificie,ibid. 1884. Intanto egli lavorava alla raccolta di documenti relativi agli edifici sacri di Roma, facendo di essi il nucleo della sua collaborazione alla Cronachetta mensuale,periodico dedicato alle scoperte delle scienze naturali, fondato dall'abate Pietro Armellini nel 1867 e continuato dal nipote Tito, che nel 1875 v'introdusse un notiziario archeologico compilato appunto dal figlio Mariano. L'A. dal 1880 cominciò una raccolta di notizie relative alle chiese di Roma, e alla morte del padre, nel 1881, dapprima antepose la sezione archeologica alle scienze naturali, poi nel 1891 trasformò il periodico in Cronachetta mensuale di Archeologia e Storia.Nel 1887 vide finalmente la luce l'atteso volume su Le chiese di Roma dalle loro origini sino al secolo XVI,che nella seconda edizione si ampliò in Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX,Roma 1891 (una edizione critica in due volumi è apparsa nel 1942 a cura di C. Cecchelli). Compiuta questa fatica, l'A. ritornò ad occuparsi dei cimiteri e pubblicò alcuni studi su scoperte recenti: Eine Bronzeplatte mit den Bildnissen Petri und Pauli, gefunden in den Katakomben der hl. Agnes,in Römische Quartalschrift,II(1888), pp. 130-136; Die neu entdekte Frontseite des ursprünglichen Altars in der Basilika von S. Agnese an der Via Nomentana, ibid., III(1889), pp. 59-65; Das wiedergefundene Oratorium u. Coemeterium der H. Thecla an der Via Ostiensis,ibid., III (1889), pp. 343-353; IV (1890), pp. 259-272. Intanto l'A. progettava un'opera sull'Italia sotterranea cristiana, sul modello della Roma sotterranea del suo maestro De Rossi. E pose mano a un lavoro, che per lui voleva essere un abbozzo (Gli antichi cimiteri cristiani di Roma e d'Italia Roma 1893), ma che di fatto rimane ancora l'unica opera di sintesi del genere, con notizie talvolta preziose di monumenti ora perduti.
Morì all'improvviso il 24 febbr. 1896 mentre illustrava agli allievi di Propaganda Fide l'epigrafe di papa Fabiano. Era stato tra i fondatori del "Collegium cultorum martyrum" (1879) e socio di diverse accademie e società. Delle sue capacità di docente restano a testimonianza le Lezioni di archeologia cristiana,stampate postume (1898) dall'amico G. Asproni, che vi aggiunse una notizia biografica e l'elenco di tutte le pubblicazioni dell'Armellini.
Bibl.: P. M. Baumgarten, G. B. De Rossi,Roma 1892, pp. 68 ss.; M. S. de Rossi, O. Marucchi, E. Stevenson, M. A., in Nuovo bullett. di archeologia cristiana, II(1896), pp. 11-13; Elogio del Cav. Prof. M. A. detto da Mons. A. Bartolini nella chiesa dei SS. Vincenzo ed Anastasio a Trevi il giorno 27 febbraio 1896, Roma 1896; D. N. Ignazi, Discorso funebre letto alle solenni esequie di M.A…., Roma 1896; Lettera del Comm. E. Stevenson, nella prefazione (pp. IX-XXIX), e [G. Asproni], Cenni biografici dell'Autore (pp. 553-555) e Elenco delle sue pubblicazioni (pp.557-561), in appendice al volume postumo di M. A., Lezioni di archeologia cristiana, Roma 1898; A. Grossi Gondi, Profili romani. M. A., in Roma, II(1933), pp. 81-86; P. Tacchi Venturi, L'archeologo M. A. autore dell'opera "Le chiese di Roma", prefazione al volume dell'A., Le chiese di Roma dal sec. IV al XIX, Roma 1942, pp. V-XXI; G. Ferretto, Note storico-bibliogr. di archeol. cristiana,Città del Vaticano 1942, pp. 349-352 e passim.