COLLINA, Mariano
Nacque a Bologna, probabilmente intorno al 1720 (Thieme-Becker). A Bologna frequentò per due anni la scuola di D. Creti, indi quella di F. Torelli; trattò pure il paesaggio (sostando per altri due anni nella bottega di Nunzio Ferraioli) e l'ornato di prospettiva e di frutta e fiori; infine sidilettò anche di miniatura (Vite de' pittori scritte da loro medesimi..., s.v.). Fu accademico clementino e frequentò quasi ininterrottamente l'Accademia dal 1751; nel 1766 gli riuscì di divenirne principe (Atti dell'Accad. Clementina, 1758-80). Il piccolo dipinto raffigurante S. Domenico e S. Gaetano in atto di adorare Maria Vergine eseguito per la cappella della villa Bellaria a Croara di San Lazzaro di Savena (Bologna, proprietà Rusconi Rizzi) è citato dall'Oretti fra le opere giovanili e infatti è firmato e datato 1736. La sua attività, stando alle notizie di prima mano fornite all'Oretti, fu copiosa e si svolse in parecchi altri centri oltre che a Bologna, in parte per commissioni dell'Ordine dei celestini. Tuttavia le fonti bolognesi sono assai parche nella citazione delle sue opere pittoriche, ricordando piuttosto i suoi interventi in qualità di restauratore (con esse anche G. Baruffaldi, Vite de' pittori... ferraresi, Ferrara 1844, I, p. 276 n. 1, a proposito del S. Giovanni in Patmos del Dosso, già in S. Maria in Vado di Ferrara). Attualmente è possibile rintracciare l'attività dei C. attraverso le seguenti sue opere, oltre al dipinto citato per la cappella di villa Bellaria: S. Luigi innanzi all'altare sorretto da due angeli:Bologna, Pinacoteca, n. 422(il quadretto, di recente restauro, proviene dalla coll. Zambeccari - vedi Emiliani, 1967 - ed è ricordato solo da A. Guadagnini, Regia Pinacoteca..., Bologna 1906, pp. 160, 197, il quale menziona elogiativamente l'attività di paesaggista del C. oggi non più recuperabile); gli affreschi di S. Maria Lacrimosa degli Alemanni raffiguranti S. Teresa che dona la vista a un cieco e S. Teresa che resuscitaun bambino; S. Biagio risana la gola ad un fanciullo ed astanti:Montecatone di Imola, parrocchiale (il quadro, ricordato dall'Oretti, è assegnato dal Bortolotti, p. 264, alla scuola del Dal Sole, e firmato); La Madonna con i ss. Bartolomeo, Sebastiano, Rocco e Giovanni Nepomuceno:San Giovanni in Persiceto di Bologna, oratorio di S. Bartolomeo (Oretti; è errata l'attribuzione del Bortolotti, p. 438, a L. Quaini); Ilbeato Arcangelo Canetoli:Ferrara, S. Maria in Vado (Barotti, p. 144); S. Celestino ha la visione della Vergine che gli mostra il disegno della chiesa:Milano, S. Pietro Celestino (è copia dei quadro di E. Taruffi oggi nella chiesa di S. Giovanni Battista dei celestini a Bologna).
Il C. morì a Bologna il 9 dic. 1780 (Atti dell'Accad. Clementina, 1780, c. 359).
Il gusto del C. segna un ripiegamento su motivi classicisti ed accademizzanti, sulla scia del tardo Creti e del Torelli, non privi comunque di una certa grazia e purità.
Altri dipinti ricordati da Emiliani (in Malvasia, 1969) - la SS. Trinità della chiesa della Trinità - e dall'Ascoso (1766) - il Beato Giuseppe da Copertino e il S. Antonio Abate di S. Francesco, la Madonna con S. Giuseppe da Leonessa, il Beato Serafino della chiesa dei cappuccini e il Martirio di s. Placido di S. Giovanni Battista dei celestini - non sono più reperibili. Non rintracciabile è pure il S. Francesco in ginocchio davanti alla Beata Vergine col Bambino esposto nel porticato di S. Benedetto in occasione della processione del Sacramento del 23 giugno 1822 insieme con gli altri quadri di proprietà di Antonio Bandiera (Le collez. d'arte della Cassa di Risparmio di Bologna, I dipinti, Bologna 1972, pp. 50, 52, 67).
Dalle notizie biografiche raccolte dall'Oretti si ricava il seguente elenco di opere (tutte disperse). A Bologna: "casa Aldrovandi", affreschi nella volta della libreria e in altre due stanze; palazzo Bentivoglio, Rebecca al pozzo, Abramo convita con gli angeli;"casaCavalca", due ovati con Baccanali; palazzo Monti Salina, la Dea Bellona con putti che offrono armi, Venere sul carro con Amore, Mercurio (affreschi nelle volte di tre stanze); S. Maria delle Muratelle, S. Michele scaccia i demoni;convento di S. Giovanni Battista dei celestini (ora Archivio di Stato), S. Mauro per ordine di s. Benedetto cammina sul fiume per porre in salvo Placido monaco, il"quadrone" del refettorio ed altri dipinti; a Cadriano (Bologna): villa Cavalca, Storia del Tasso (affreschi, solo le figure); a Cento: collegiata di S. Biagio, Cristo risorto con apostoli e S. Pietro che ordina a s. Marco di andare a predicare in Alessandria d'Egitto;a Cesena: S. Francesco, S. Giuseppe da Copertino;a Cotignola (Faenza): convento di S. Chiara, La Vergine con i ss. Francesco, Chiara e Caterina da Bologna, S. Luigi Gonzaga venera la Vergine col Bimbo;a Crevalcore (Bologna): parrocchiale, la Vergine con i ss. Biagio, Giovanni Nepomuceno e Andrea d'Avellino;a Faenza: chiesa dei padri celestini, sacrestia, la Visione di s. Celestino, S. Benedetto resuscita un fanciullo, Martirio di s. Placido, sei ovati (affreschi); a Magenta: chiesa dei padri celestini, la Vergine con i ss. Benedetto, Pietro, Scolastica, Mauro abate e Placido;a Mantova: S. Cristoforo, la Vergine con i ss. Benedetto e Pietro Celestino con due chierici, S. Teresa, la Visione di S. Romualdo; a Medicina (Bologna): chiesa dell'Osservanza, S. Pietro d'Alcantara con le ss. Chiara e Caterina da Bologna, S. Rosa da Viterbo;a Ravenna: villa Rasponi di S. Giacomo (residenza estiva dei cardinali legati), affreschi nelle volte di otto stanze e decorazioni di un gabinetto; a Rimini: cappella Bertolini, la Vergine delle grazie con putti;a San Felice (Modena): S. Nicolò, convento, S. Maddalena e S. Cristoforo; a Sulmona: Badia Morronese, coro, Discesa dello Spirito Santo, e cappella del noviziato, S. Pietro Colestino riceve i novizi (affresco con quadratura).
Fonti e Bibl.:Bologna, Accad. di belle arti, Atti dell'Accad. Clementina, 1751, c. 157; 1752, cc. 159, 162; 1753, cc. 173, 176; 1754, cc. 177-184 passim;1755, cc. 185-188 passim; 1756, cc. 191-197 passim; 1757, cc. 199-207 passim; 1758-1780 passim (a c. 359, la data di morte); 1783, c. 54;Ibid., Bibl. comun. dell'Archiginnasio, ms. B 95, n. 13: Vite de' pittori scritte da loro medesimi [sec. XVIII], sub voce;Ibid., ms. B 131, IX: M. Oretti, Vita di M. C. pittore bolognese, ff. 466-470; C. C. Malvasia, Le pitture di Bologna [1686], a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, ad Indicem; Ascoso [C. C. Malvasia], Le pitture di Bologna, Bologna 1766, pp. 141, 223, 397, 412; C. Barotti, Pitture e scolture... della città di Ferrara, Ferrara 1770, pp. 143 s.; L. Bortolotti, I Comuni della Prov. ..., Bologna 1964, p. 454; A. Emiliani. La Pinacoteca di Bologna, Bologna 1967, pp. 64, 69; M. Fanti-G. Roversi, S. Maria degli Alemanni in Bologna, Bologna 1969, pp. 144, 146, 157 (con riproduzioni); C. Degli Esposti, in S. Giovanni Battista dei Celestini in Bologna, Bologna 1970, p. 77; R. Roli, Pittura bolognese 1650-1800, Bologna 1977, pp. 98, 114, 137, 244; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 232.